La crisi colpisce duro, tutti i settori pagano dazio
I dati dell'Osservatorio Provinciale di Cgil: oltre 25 mila lavoratori in crisi, quasi 8 mila sono in cassa integrazione ordinaria, 4 mila in cassa integrazione straordinaria, 544 in mobilità e 6 mila precari licenziati
La crisi economica morde. Lo sentiamo ripetere da mesi ed in queste settimane ne abbiamo la riprova ogni giorno con chiusure di aziende, proteste dei lavoratori, appelli delle aziende. L’osservatorio provinciale di Cgil ha tracciato una mappa dei lavoratori impiegati nelle aziende a rischio e il quadro fa rabbrividire: «Ogni giorno arrivano richieste di cassa integrazione ordinaria o straordinaria, anticamera di ristrutturazioni, cessazioni di attività o fallimenti – spiega Franco Stasi, segretario di Cgil Varese -. Tutti i settori sono in difficoltà, sia dell’industria che dell’artigianato». A pagare il prezzo più alto sono i precari, gli stagionali o i lavoratori con contratti interinali: in Lombardia sono già stati lasciati a casa in 180 mila, 6 mila dei quali del Varesotto.
Vediamo categoria per categoria com’è la situazione, tenendo conto che i dati vengono aggiornati di continuo. Nel settore trasporti, complice anche la crisi dell’aeroporto di Malpensa, i dipendenti di aziende in crisi sono 5 mila: 850 usufruiscono di
ammortizzatori sociali, di questi 300 sono in cassa integrazione straordinaria e
«Ci sono anche aziende che hanno commesse nel medio lungo periodo e quindi non sentono la crisi, almeno al momento – spiega ancora Stasi -. Noi abbiamo lanciato l’allarme lo scorso settembre a Legnano e poi il 12 dicembre con lo sciopero generale nazionale. Occorrono interventi sugli ammortizzatori sociali, ma anche su redditi e pensioni. Anche i nostri pensionati sentono la crisi e sono in difficoltà e purtroppo nel 2009 non si preannuncia nulla di buono. Il segnale della Camera di Commercio che ha stanziato 3 milioni di euro per il fondo anti crisi è un bel segnale, ma servono maggiori interventi sul credito e sui redditi. Si potrebbe cominciare abbassando le tariffe e diminuendo i costi dell’energia».
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