Confesercenti: «Ci vogliono tassare anche per una locandina sul terremoto»
L'associazione dei Commercianti si rivolge all'amministrazione comunale per le tasse sulle insegne pubblicitarie, diventate "troppo esose"
In questi anni, anche dopo la legge che ha abolito la tassa sulle insegne pubblicitarie al di sotto dei 5 metri quadri, le attività commerciali, turistiche e dei servizi sono state costrette a pagare ingenti risorse per informare i cittadini delle proprie attività.
L’Ica è la società che da oltre 20 anni vince l’appalto Comunale per la gestione e la riscossione di alcuni tributi Comunali, tra cui: la tassa sulle insegne, la riscossione della Tosap ora, così sembra, gestirà anche i permessi per gli ingressi degli autoveicoli privati nel centro pedonale.
L’Ica è una società molto attenta e, per usare un eufemismo, molto scrupolosa soprattutto nelle attività di verifica, di controllo e sanzionatorio. Non abbiamo mai certezze su come vengono calcolate le tariffe, come vengono combinate le sanzioni ma soprattutto non vi è mai certezza sulle procedure esatte da adottare per le insegne sotto i 5 metri quadri esenti dalla tassa.
Siamo ormai al ridicolo: anche per una semplice locandina, affissa sulla vetrina del negozio, dell’ufficio eccetera che pubblicizza, ad esempio, un evento pro terremoto, si deve pagare la tassa.
Molte volte le imprese si vedono recapitare bollettini di pagamento anche per interventi non tassabili, spetta poi alla azienda dimostrare che quella attività è esente da qualsiasi tassazione.
Alcune imprese, verificato che gli era stata combinata, erroneamente, una sanzione hanno inoltrato alle autorità competenti ricorso, pur vincendo tale ricorso l’anno successivo si sono visti recapitare la medesima sanzione e sono state costrette ad inoltrare un ulteriore ricorso per ottenere quanto dovuto.
A volte capita che l’esercente paga la occupazione del suolo pubblico per i tavolini per l’intero anno ed utilizza quello spazio al massimo per 4/5 mesi, nel corso dell’estate, magari in occasione dei mondiali di ciclismo, aggiunge un tavolo per garantire a più turisti il proprio servizio ed eccole immediatamente arrivare la sanzione.Tutti chiedono alle attività di abbellire il centro con piante, fiori eccetera poi scopriamo che oltre al costo del bene collocato devono anche pagare l’occupazione del suolo pubblico.
Riteniamo giusto e prioritario pagare le tasse, condanniamo con forza tutte le imprese, i cittadini che non rispettano le regole e non dichiarano il giusto, ma non siamo più disponibili a sopportare costi eccessivi, scarsa certezza sulle tariffe e sul combinato sanzionatorio ma soprattutto riteniamo inammissibile questa situazione di “caccia alle streghe”.
Hanno un bel dire i nostri governanti e politici quando parlano dell’evasione fiscale come di una sciagura nazionale; ma bisogna invertire la logica del ragionamento: le tasse non sono alte perché c’è l’evasione, sono le tasse alte ed ingiuste che favoriscono l’evasione. Ricordiamo che per un impresa, in particolare una piccola o microimpresa, anche una sola ora di lavoro tolta alla propria attività e destinata all’espletamento della burocrazia ha costi altissimi.Il Comune non può pensare di coprire buchi del bilancio aumentando la pressione fiscale indiretta o utilizzando le sanzioni amministrative.
Dobbiamo ristabilire un rapporto di fiducia tra Enti Pubblici ed aziende.
Noi vogliamo pagare il giusto, senza perdere tempo, chiediamo però delle certezze sulle metodologie di calcolo delle tariffe, maggiori informazioni su come vengono combinate le sanzioni e non siamo più disponibili ad essere usati come un Bancomat.
A dimostrazione della nostra collaborazione, comprensione e disponibilità a contribuire al bene pubblico, ricordiamo che mai abbiamo protestato per l’irrilevante aumento della tosap applicata per la collocazione dei tavoli dei bar su area pubblica, ma protestiamo quando, ingiustamente, ci vengono imposte spropositate tariffe e quando veniamo perseguitati come fossimo degli “evasori totali”.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale: una maggiore attenzione, di verificare il funzionamento di questi servizi ma soprattutto, vista la situazione di crisi che il paese sta attraversando, di alleggerire la morsa della tassazione Comunale. Ci piacerebbe aprire un confronto con l’Assessorato al Bilancio e con l’Ica per valutare, assieme, come rafforzare il rapporto di fiducia e come rendere più fluido, trasparente ed efficace il servizio affidato alla stessa Ica.
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