Patto per la sicurezza sui laghi. Maroni: “Più controlli, meno reati”
Prima riunione a Varese con i ministro che ha promesso più uomini e mezzi, videosorveglianza, anche maggior illuminazione
Il Patto per la sicurezza dei laghi insubri ha visto oggi, a villa Recalcati, la prima riunione, con i presidenti della province di Varese, Novara, Verbania, Como, Lecco, i prefetti e gli assessori alla sicurezza. Il Ministro dell’interno Roberto Maroni era presente e ha incontrati i rappresentanti dei territori. L’obiettivo è quello di pattugliare meglio i territori a ridosso dei laghi, mandare più mezzi, più uomini e meglio organizzati. Si cerca di arrivare a una diminuzione dei reati e uno stato di allerta in caso di calamità che garantisca una reazione rapida.
Il patto coinvolge 82 comuni italiani dei laghi di Como, Lugano e del Maggiore. E gli svizzeri? Gli elvetici, come racconta il Corriere del Ticino, sono stati avvisati all’ultimo momento e hanno risposto con una lettera in cui chiedono tutta la documentazione per poter effettuare una approfondita riflessione. “Se aumentano i controlli diminuiscono furti e rapine, ma anche prostituzione e incidenti di navigazione” ha detto il Ministro dell’interno. La sicurezza delle acque è solo il punto di partenza. Le azioni sono: collaborazione per la protezione civile, soccorso in acqua, collaborazione con le polizie locali, videosorveglianza, potenziamento della rete di illuminazione, aggiornamento professionale dei vigili. La popolazione di riferimento è 400mila abitanti.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, l’analogo patto sul Lago di Garda, dal 2009 a oggi, ha fruttato un aumento dei controlli ordinari del 223% e di quelli straordinari del 68%. I reati sono diminuiti e ad esempio c’è stato un meno 150% di prostituzione. Ma anche meno incidenti sulle acqua. “Il coordinamento tra tutti gli enti ha creato una maggiore efficienza e meno spreco – ha spiegato il ministro che non significa necessariamente avere speso di più ma avere impiegato meglio le risorse presenti. Certo, se poi alle riunioni tra i rappresentanti dei territori, emergerà il bisogno di maggiori uomini e mezzi in alcune aree, tutto quello che servirà lo metteremo a disposizione”.
Il presidente della Provincia Dario Galli si è detto entusiasta dell’iniziativa e ha rivolto i complimenti al ministro che, scherzando, lo ha persino interrotto perché le lodi lo facevano arrossire. Galli ha ricordato che in questi territorio la sicurezza non parte da zero, tuttavia un rafforzamento dei controlli e della collaborazione anche con gli svizzeri, seppure questo punto sia ancora da verificare, potrebbe portare dei vantaggi ai cittadini.
Il patto diverrà esecutivo ad aprile, quando saranno terminate le riunioni preparatorie che dovranno individuare le esigenze specifiche dei singoli comuni lacuali, e ha il patrocinio del Ministero dell’Interno.
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