Assicurazioni malattia per i frontalieri: il gran consiglio ticinese ha deciso

Soddisfazione dei sindacati italiani della Cgil - Cisl - Uil a proposito delle decisioni sull'assoggettamento all'assicurazione sanitaria svizzera dei lavoratori frontalieri

I sindacati CGIL – CISL – UIL frontalieri esprimono soddisfazione a proposito delle decisioni del Gran Consiglio Ticinese sull’assoggettamento all’assicurazione sanitaria svizzera dei lavoratori frontalieri.

Dopo l’entrata in vigore degli Accordi Bilaterali CH – UE, tutti i lavoratori frontalieri devono infatti esercitare il diritto di opzione per assoggettare se stessi ed i propri familiari a carico o al servizio sanitario italiano oppure a quello svizzero. Molti lavoratori, anche non per proprie colpe, sono risultati inadempienti rispetto a questo obbligo, con la conseguenza dell’affiliazione di ufficio presso una cassa malati svizzera, con tutti i disagi ed i costi derivati.

Il Parlamento ticinese ha quindi adottato una serie di decisioni per risolvere la questione. Partendo dal presupposto però che per tutti coloro che non hanno approfittato della prima sanatoria, scaduta il 30 settembre 2008, la questione è ormai passata in giudicato e, in attesa di un pronunciamento del Tribunale federale delle assicurazioni, il potere politico non ha più nessuna possibilità d’intervento.

Per tutti i nuovi inadempienti (i “nuovi” frontalieri entrati dopo il 30 settembre 2008) si procederà all’invio per posta raccomandata di una diffida per invitarli a dar seguito al diritto d’opzione. Per il futuro, in collaborazione con l’Ufficio della migrazione, è stato invece predisposto di inserire nel formulario per la richiesta del permesso una voce specifica legata all’opzione del sistema assicurativo nazionale (sistema sanitario italiano o sistema assicurativo svizzero). Condizione che qualora non fosse riempita porterebbe al blocco dell’emissione della relativa autorizzazione.

«Cgil, Cisl e Uil apprezzano il lavoro svolto anche da tutte le organizzazioni sindacali ticinesi che già operano in stretto contatto con noi – è stato il commento delle organizzazioni sindacali italiane – La decisione presa dal Parlamento Ticinese risolve una annosa questione che ha messo in grave difficoltà migliaia di lavoratrici e lavoratori frontalieri, grazie alla scelta di inserire la dichiarazione di opzione nel modello di rilascio del permesso».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Aprile 2010
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