L’efficienza della propria casa? va annunciata sul giornale
Fra poco i proprietari di casa dovranno specificare negli annunci immobiliari il grado di efficienza energetica della casa che hanno intenzione di vendere. L'argomento trattato in un convegno Fimaa
Fra poco i proprietari di casa dovranno specificare negli annunci immobiliari il grado di efficienza energetica della casa che hanno intenzione di vendere: a dirlo è un provvedimento del consiglio regionale lombardo del 25 febbraio scorso, nel quale la Regione Lombardia ha deciso di rendere obbligatoria la comunicazione della certificazione energetica già dagli annunci immobiliari. A partire dalla data che verrà definita dalla giunta Regionale, ogni annuncio pubblicitario di una compravendita immobiliare dovrà contenere obbligatoriamente il dato che attesta la certificazione. E se il decreto emesso poco dopo dal Governo Italiano entrerà in vigore come legge prima della norma regionale, la data fissata per l’obbligo della pubblicizzazione sarà addirittura il primo gennaio 2012.
Un provvento che obbligherà ogni proprietario di casa da vendere a dotarsi della certificazione energetica: cioè quel documento che attesta – secondo una gradualità espressa in lettere, dove "A" è il massimo – il grado di efficienza energetica della propria casa. Un documento che recentemente è diventato obbligatorio in ogni atto notarile, ma che con queste ultime norme diventerà necessario in una fase molto più precoce.
L’argomento è stato affrontato anche a Varese dall’associazione di agenti immobiliari Fimaa, in un convegno organizzato nella sede Ascom di via Venosta: «E’ un provvedimento che ci siamo trovati tra capo e collo dalla sera alla mattina – ha spiegato Santino Taverna, presidente Fimaa Varese e Lombardia e membro del consiglio nazionale dell’associazione – Stiamo già lavorando sia a livello lombardo che a livello nazionale perchè ci siano le opportune armonizzazioni».
La decisione colpisce il settore delle mediazioni immobiliari più che altro per l’importanza che il loro ruolo riveste nell’avvertire i proprietari della nuova norma: «Saremo i primi ad avvertirli, nel caso si presentassero nelle nostre strutture per porla in vendita».
Insomma, dovranno dare loro le prime cattive notizie: le sanzioni per chi non provvederà saranno infatti da 1000 a 5000 euro. Un provvedimento in più da seguire per la categoria, già alle prese con un mercato in difficoltà: «Arriviamo da un periodo tutto così – ha commentato Taverna – un anno di provvedimenti che ha creato subbuglio alla categoria, che abbiamo dovuto cercare di mediare».
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