Alenia-Aermacchi, prosegue la mobilitazione del sindacato
Confronto tra le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il vertice del settore aeronautico di Finmeccanica presso la sede dell’Unione Industriali
Dopo gli scioperi e le manifestazioni dei lavoratori Alenia in risposta al piano di ristrutturazione presentato il 16 settembre scorso, si è svolto oggi, giovedì 6 ottobre, l’incontro di confronto tra le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il vertice del settore aeronautico – Finmeccanica (Alenia Aeronautica, Aermacchi, Superjet) presso la sede dell’Unione Industriali di Roma.
L’incontro è stato avviato dal responsabile delle risorse umane di Finmeccanica che ha doverosamente precisato la necessità di dare centralità al tavolo di confronto sindacale. «Il piano industriale presentato dai vertici di Alenia, alla luce dei dati di dettaglio mostrati oggi – spiega Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl – presenta ancora troppe incertezze per quanto attiene alla sua sostenibilità industriale: i due nuovi programmi principali, il velivolo regionale si poggia su alcune incertezze contrattuali con la partnership russa e finanziarie viste le difficoltà dei bilanci Alenia (il ros che si è più che dimezzato rispetto al 2009) a sostenere l’autofinanziamento degli investimenti. Il secondo, il velivolo Ucav (senza pilota) nella versione di sorveglianza o da combattimento, è ancora troppo futuribile, sia per quanto attiene la ricerca di una partnership sia per quanto riguarda le risorse per finanziare il programma».
Per i sindacati le uniche certezze sono: i trasferimenti e le chiusure dei siti di Venezia, Casoria, Roma, le esternalizzazioni e l’incertezza sulla riconferma dei lavoratori interinali. «Su Venezia – continua Bentivolgi – la posizione aziendale è inaccettabile e va immediatamente ritirata. È la prosecuzione di una beffa, che dura da troppo tempo, fatta da impegni presi per conto terzi puntualmente smentiti da questi ultimi. La Fim-Cisl non cadrà mai nelle distrazioni offerte dai localismi e dai populismi che sono, fino ad ora, le uniche risorse che la politica ha messo sul tavolo».
Prosegue, dunque, la mobilitazione per modificare il piano industriale e rilanciare il settore aeronautico.
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