Corruzione nella sanità lombarda, in manette l’ex direttore della Padania
Tra gli arrestati Leonardo Boriani, giornalista e padre del sindaco di Luvinate. In carcere in tutto sette persone. Indagato il direttore generale Lucchina
Tangenti in cambio di forniture per gli ospedali. Perquisizioni e arresti in tutta la Lombardia messi a segno dall Direzione Investigativa Antimafia di Milano nell’ambito di una vasta indagine su episodi di corruzione connessi ad appalti e forniture di aziende ospedaliere. L’indagine, denominata operazione “La cueva”, ha fatto luce su gravi e diffusi episodi di corruzione nel mondo della sanità lombarda e vede coinvolte una ventina di persone tra imprenditori e pubblici funzionari. Sono più di 50 le perquisizioni dirette ad acquisire riscontri documentali ai fatti accertati. Sono sette le persone arrestate: tra loro figurano Massimo Guarischi, ex consigliere regionale della Lombardia di Forza Italia, 49 anni, vicino all’ex governatore Roberto Formigoni, già condannato in via definitiva nel 2009 per corruzione negli appalti per il dopo alluvione; Leonardo Boriani, 66 anni, giornalista, ex direttore della Padania, de Il Vostro e oggi direttore del Nordovest, quotidiano cartaceo piemontese uscito in edicola da pochi mesi, residente a Luvinate e padre dell’attuale primo cittadino del paese del Varesotto: avrebbe fatto da "facilitatore". favorendo contatti e incontri tra imprenditori, politici e dirigenti della sanità lombarda.
In manette sono finiti con l’accusa di corruzione anche Giuseppe Lo Presti (65 anni) e i figli Salvo Massimiliano (43) e Gianluca (39) titolari della Hermex Italia di Milano; Pier Luigi Sbardolini, 61enne, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera di Chiari (Brescia) e Luigi Gianola, 65enne, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Sondrio. Tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta del pm della Dda milanese Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, appartenenti al dipartimento del procuratore aggiunto Alfredo Robledo anche Carlo Lucchina, il direttore generale dell’assessorato alla Sanità. È indagato anche un cittadino svizzero, Giovanni Lavelli, titolare di una finanziaria perquisita su rogatoria. Gli investigatori della Dia di Milano coordinati dal colonnello Alfonso Di Vito parlano di complesse e lunghe investigazioni dalle quali è emersa «una ramificata rete di complicità nel mondo sanitario e istituzionale, con gravi e diffusi episodi di corruzione nell’ambito di vari appalti, tra cui quello per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell’ospedale San Paolo di Milano; per i servizi di radiologia presso l’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Val Chiavenna di Sondrio; per l’installazione di sofisticati macchinari per la diagnostica tumorale presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e presso l’Azienda Ospedaliera di Cremona».
Fra gli indagati numerosi altri manager pubblici degli ospedali di Chiari, di Cremona, di Valtellina e Valchiavenna (Sondrio) e dell’Istituto nazionale tumori. Le indagini derivano da quelle sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta del mondo della sanità che avevano portato all’arresto di Carlo Antonio Chiriaco, ex direttore della Asl di Pavia e Giuseppe Neri, ritenuto il capo della “locale” della ‘ndrangheta pavese.
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