Il costo di un kWh di energia elettrica
Periodicamente riceviamo la bolletta dell’energia elettrica, valutiamo il costo complessivo e magari consideriamo l’eventualità di cambiare gestore. Ma ci siamo mai soffermati a considerare quanto costa l’energia elettrica?
Periodicamente riceviamo la bolletta dell’energia elettrica, valutiamo il costo complessivo e magari consideriamo l’eventualità di cambiare gestore. Ma ci siamo mai soffermati a considerare quanto costa l’energia elettrica? Quanta energia elettrica consumiamo in un mese o in un bimestre? A tutte queste domande possiamo rispondere osservando la bolletta, che riporta il consumo e il costo dell’energia consumata. Possiamo quindi capire, direttamente in bolletta, quanto costa un kWh di energia elettrica.
Cosa sono i kW e i kWh?
Un kW, chilowatt, è una unità utilizzata per misurare la potenza elettrica. In effetti ne sentiamo parlare spesso, ad esempio quando ci si riferisce alla potenza impegnata di una fornitura di energia elettrica. Ad esempio in Italia la maggior parte dei contatori consentono di impegnare fino a 3 kW, ma volendo si può aumentare la potenza impegnata, fino a 6 kW e oltre. I kWh, chilowattora, indicano invece l’effettiva energia elettrica consumata. Leggiamo questa cifra nella bolletta della luce, dove è indicato il consumo effettivo della famiglia durante il periodo di riferimento, di solito di 2 mesi.
Quanto costa un kWh?
Si può rispondere a questa domanda in due modi diversi. Il primo riguarda l’effettivo costo al kWh offerto dalla società di fornitura della luce, che porta fino a casa nostra l’energia elettrica. Tale costo può essere monorario o a fasce orarie: in questo secondo caso il costo non è fisso per l’intera giornata, ma è più basso nelle ore serali e del primo mattino, più alto nelle ore centrali del giorno. Sul contratto di fornitura, non solo quello in atto ma anche quelli disponibili sui siti internet delle varie compagnie operanti in Italia, è indicato questo costo in modo preciso, spesso come costo della materia prima.
Leggere la bolletta
Il costo effettivo dell’energia elettrica non è però l’unica voce presente nella bolletta della luce. Ci sono anche spese di vario genere, tra cui la tassazione, gli oneri di sistema, la spesa per la gestione del contatore e della rete elettrica dell’intero Paese, che è suddivisa tra tutti i contratti in atto. Per capire meglio quanto effettivamente spendiamo per un kWh potremmo suddividere la cifra finale scritta in bolletta per il numero dei kWh consumati nel corso del mese. La cifra così ricalcolata è sicuramente molto più elevata rispetto a quella che riguarda il solo costo della materia prima.
Confrontare due offerte diverse
Quando si leggono le proposte di altre compagnie di fornitura dell’energia elettrica solitamente il costo al kWh indicato è quello della sola materia prima. Questo tipo di comunicazione permette di confrontare direttamente due offerte diverse, senza bisogno di considerare i consumi effettivi, quelli presunti o la stima dei consumi di un intero anno solare. Praticamente basta valutare se il costo per kWh del contratto in essere è superiore o inferiore rispetto a quello proposto dalla nuova società di fornitura. Le spese accessorie sono infatti più o meno stabili, indipendentemente dal fornitore cui ci si rivolge. La differenza è il costo per la materia prima.
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