Lo sbarco di Garibaldi a Sesto, quando il Ticino separava Regno di Sardegna e Austria

Il ricordo custodito nell’obelisco risorgimentale lungo il Ticino, un tempo confine tra il Regno di Sardegna e Austria, oggi tra Piemonte e Lombardia ancora separati dell’emergenza coronavirus

Garibaldi Sesto Calende

Per molte persone i primi giorni della “fase2” nel Basso Verbano sono stati segnati dalla possibilità di tornare lungo le sponde del Maggiore e del fiume Ticino, confini naturali oggi separano il Piemonte e la Lombardia ma che nel Risorgimento separavano due stati in guerra: il Regno di Sardegna e l’Austria.

Proprio  chi passeggia sul lungofiume di Sesto Calende ha l’opportunità di riscoprire nuovamente in questi giorni primaverili l’obelisco commemorativo di Viale Italia che ricorda lo sbarco di Garibaldi avvenuto nel maggio 1859. Il giorno in cui, esattamente 161 anni fa, “l’eroe dei due mondi” attraversava il Ticino nel corso della Seconda guerra d’indipendenza italiana.

“Qui sbarcava Garibaldi co’ suoi armati la notte 23 maggio 1859 per disperdere lo straniero – si legge nella dedica incisa del monumento, eretto due anni più tardi proprio in quella che sarebbe diventata Piazza Garibaldi – Queste zolle in Lombardia furono le prime che bagnarosi d’Italo sangue nella guerra.1859. Qui il prode capitano C. De Cristoforis sfidava i perigli di non ugual tenzone con gli austriaci il 25 maggio 1859″.

Se infatti Garibaldi fece immediatamente rotta per Varese, dove il 26 maggio si sarebbe combattuta l’omonima battaglia, il capitano Carlo De Cristoforis, insieme 120 uomini e tre guide a cavallo, rimase a presidiare Sesto dagli Austriaci che, in risposta, il 25 maggio inviarono da Gallarate fucilieri, fanti e due cannoni. Tuttavia, i “Cacciatori delle Alpi” guidati dal trentaquattrenne De Cristoforis, che sarebbe caduto nella battaglia di San Fermo due giorni più tardi, riuscirono a imporsi a respingere le forze austriache, imponendo loro una determinante ritirata a Somma Lombardo.

Riguardo la figura del De Cristoforis, molto interessante è l’approfondimento di Claudio Carabelli, (qui il post integrale) che, attraverso le parole degli storici Diomede Tamborini e Alessandro Giuseppe Spinelli , ha ricordato su Facebook non soltanto l’anniversario dello sbarco, ma anche la memoria della famiglia Bassetti e della villa Incasale. Il sestese Paolo Bassetti sposò infatti la nobile Margherita De Cristoforis, sorella di Malachia e del capitano Carlo.

«Nel 1862 Garibaldi tornò a Sesto – si legge nel post di Carabelli – Volle conoscere la sorella del De Cristoforis, si recò alla villa Incasale, la baciò e la onorò come una sorella d’un eroe d’Italia. Le diede un ritratto con la dedica: “A Margherita Bassetti De Cristoforis, sorella di uno dei più valorosi Martiri della Causa Italiana, omaggio di affetto di G. Garibaldi”».

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Pubblicato il 25 Maggio 2020
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