Pistole spianate e fascette per legare i polsi: in aula a Varese il racconto dei colpi della banda Vasi
Sono dieci gli imputati in aula per i colpi fra Italia e Svizzera avvenuti una decina di anni fa. Lacrime da parte delle vittime che hanno ricordato in Tribunale quelle aggressioni
«Mi hanno messo le mani dietro la schiena, poi me le hanno legate con una fascetta di plastica. A quel punto mi hanno chiesto dove fossero i soldi del cambio e li hanno presi dalla cassa ma il grosso del denaro che avevamo, non lo hanno trovato perché lo avevo nascosti vicino ai biscotti».
La cassaforte quel giorno del 2011 era rotta e per questo era rimasta vuota nella sede del cambiavalute di Arzo in uno degli episodi attribuibili alla cosiddetta “banda Vasi”, gruppo che prende il nome da quel Filadelfio Vasi protagonista di una serie di episodi di cronaca nera avvenuti sul territorio negli anni scorsi: sono oggi 10 gli imputati per una serie di rapine a mano armata fra Italia e Canton Ticino. (nella foto in alto gli oggetti a disposizione dei malviventi sequestrati dalle Forze dell’Ordine)
Questa mattina – martedì 8 marzo – dinanzi al Collegio di Varese sono ascoltati i testi della difesa che hanno raccontato gli attimi delle rapine: l’irruzione negli uffici, la corsa per cercare i soldi e l’immobilizzazione dei dipendenti, poi la fuga a bordo del motorino verso il confine di Stato. La donna che ha testimoniato oggi e che ha descritto il colpo di Arzo, venne poi liberata da alcuni clienti. Nell’occasione della rapina a mano armata (con una pistola nera) ricostruita in aula vennero portate via alcune migliaia fra franchi svizzeri ed euro.
Una seconda teste della accusa ha poi ricostruito l’azione avvenuta in una gioielleria di Cantello il 3 settembre 2011 quando nel corso dell’assalto vennero minacciati con la pistola e legati i dipendenti del negozio, uno dei quali ebbe un attacco di panico. In quell’occasione i due rapinatori si presentarono in gioielleria con valigetta 24 ore e pettorina della Guardia di Finanza: una volta essere entrati, dopo aver suonato, hanno estratto le pistole dopo aver chiesto del titolare.
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