Anna Agosti, la giovane candidata di Galliate per Azione-Italia Viva: “Il mio motto? Libertà di crescere”

Intervista alla 26enne, assessore alla Cultura, Sport e Servizi Sociali di Galliate Lombardo e candidata con Azione-Italia Viva. Ecco l'intervista e i temi principali della sua campagna elettorale

Anna Agosti è tra i più giovani candidati al Consiglio Regionale della Lombardia. Ha 26 anni ed ha iniziato la sua esperienza politica nel comune di Galliate Lombardo dove è impegnata come assessore alla Cultura, Sport e Servizi Sociali dal 2022. Prossima alla laurea magistrale, con una tesi dedicata alle politiche educative in Italia, studia “Politics, Philosophy and Public Affairs”. Alle prossime elezioni regionali (si vota il 12 e 13 febbraio) è candidata con Azione-Italia Viva e tra i temi della sua campagna elettorale ci sono i trasporti, l’accesso alla casa, la formazione e il lavoro, l’ambiente e la sanità, pensando ai giovani ma non solo. Il suo slogan? “Liberi di crescere”.

Come nasce l’idea e la volontà di candidarsi e perché il tuo impegno pluriennale al fianco di Azione?
«Mi sono avvicinata alla politica e ad Azione negli ultimi anni, durante la pandemia, quando ho sentito il bisogno di fare qualcosa di concreto per la mia comunità. La mia scelta di candidarmi al Consiglio Regionale con la lista Azione – Italia Viva è stata dettata dalla volontà di aderire a un progetto che parla il linguaggio della concretezza e del pragmatismo. Mi piace il fatto che il partito di cui faccio parte stia cercando di superare il bipolarismo muscolare delle coalizioni contrapposte e che abbia un progetto politico a lungo termine. Questo metodo mi appassiona e sento di poter dare un contributo di valore, soprattutto per quanto riguarda le tematiche che più mi stanno a cuore. Nonostante la mia giovane età, sono determinata a far sentire la mia voce».

Sei tra i candidati più giovani di questa tornata elettorale, quali sono le esigenze delle nuove generazioni?
«Mi impegno senz’altro a rappresentare anche le esigenze dei giovani e dei giovanissimi. Il mio slogan è “Liberi di crescere” e vuole sottolineare il mio impegno nel creare le condizioni necessarie affinché tutti – soprattutto giovani e donne – possano progettare un futuro migliore. Per raggiungere questo scopo, dobbiamo diventare una grande Lombardia al passo con l’Europa».

Secondo lei quali sono le tematiche per farlo?
«Per esempio affrontando il tema del trasporto pubblico, che è un servizio fondamentale per consentire studio e lavoro a migliaia di cittadini lombardi. Il mio parere è che non sia stato ancora raggiunto un livello adeguato di efficienza del servizio di trasporto pubblico, soprattutto per quanto riguarda quello ferroviario. Regione Lombardia investe mezzo miliardo di euro in Trenord e nonostante questo la situazione non è ancora accettabile. Posso portare la mia esperienza da pendolare, ma lo dimostrano anche i dati sulla puntualità, sulla soppressione dei treni e sulla sicurezza. La nostra proposta è quella di non rinnovare automaticamente il contratto con Trenord, ma di effettuare gare aperte alla concorrenza europea, basate su standard di costo, qualità, puntualità, regolarità e sicurezza stabiliti dalla Regione Lombardia. Inoltre, la Regione Lombardia dovrebbe coordinare meglio i trasporti su gomma e su rotaia e offrire un’interfaccia unica e un sistema tariffario integrato per gli utenti».

Trasporto che significa anche più connessioni tra le persone e i luoghi.
«Sì, è necessario rendere più agevole il movimento di lavoratori pendolari e studenti, così da favorire lo scambio di conoscenze e opportunità. Allo stesso modo, per agevolare la mobilità è importante affrontare il secondo tema del mio programma, quello dell’accesso alla casa, che sta diventando sempre più un lusso soprattutto nelle grandi città. Per farlo, penso a una pluralità di azioni che vanno dal sostegno economico alla riqualificazione degli immobili dismessi. Credo sia importante creare le condizioni per un nuovo sviluppo e rimuovere gli ostacoli che impediscono una crescita personale e professionale. Il focus è ovviamente sui giovani, ma questi temi riguardano tutti».

Un tema caro alle nuove generazioni è quello dell’ambiente, qual è la sua visione in questo senso?
«Tra le altre cose è sicuramente importante cercare di incentivare la formazione di comunità energetiche rinnovabili. Il nostro approccio politico prevede un mix che includa sia fonti rinnovabili che altre fonti, come il nucleare. L’obiettivo è la carbon neutrality entro il 2050 attraverso la promozione delle comunità energetiche rinnovabili. In Lombardia, le comunità energetiche rappresentano un ottimo strumento ed è necessario semplificare i processi e sostenere l’accesso a questo strumento da parte dei cittadini, della pubblica amministrazione e delle piccole e medie imprese. Prevediamo di investire in energie rinnovabili come idroelettrica, geotermica e fotovoltaica. Inoltre, mi sta molto a cuore il tema della riduzione del rumore».

Parliamo della sanità, un tema molto caro alla Lombardia ma non solo.
«Il punto principale è l’adeguamento degli organici nei settori nevralgici, come ad esempio il Pronto Soccorso. In Lombardia mancano circa 10.000 infermieri e più di 1.000 medici di medicina generale. Il sistema sanitario deve essere rafforzato con l’obiettivo di rendere i Pronto Soccorso più accessibili per le emergenze reali, oltre ad aumentare l’integrazione dei servizi a livello territoriale per prendere in carico la persona nella sua complessità. Questo è il focus su cui si dovrebbe investire».

Tra i giovani c’è molta sfiducia nella politica, da giovanissima candidata cosa ne pensi tu di questo?
«Credo che l’unico modo per cambiare le cose sia iniziare a realizzare progetti concreti. A Galliate Lombardo, ad esempio, che è un piccolo comune dove sono assessore, sto portando avanti una rassegna culturale sul rapporto tra l’essere umano e l’ambiente, con eventi gratuiti per tutte le età e un percorso di avvicinamento alla lettura per bambini, in età prescolare e scolare. Queste sono iniziative importanti per me, mi permettono di agire e di fare qualcosa per il mio comune. Ho scelto di rispondere alla sensazione di rassegnazione generalizzata attraverso l’azione. Ho visto amici, conoscenti e compagni di studio andarsene alla ricerca di opportunità in altre grandi città, ma credo che ci sia molto potenziale qui e che si debba iniziare a impegnarsi per sfruttarlo. Questo è il motivo per il mio impegno come giovane donna. Non è facile, ma sono ottimista. La Lombardia è una regione bloccata da 10 anni nonostante abbia tutto il necessario per farcela. Basterebbe semplicemente renderla libera di crescere».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2023
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