Confartigianato Varese sposa l’idea del ministro Giorgetti sui fondi contro la fuga oltreconfine

Il direttore generale di Confartigianato Varese, Mauro Colombo: "Non risolveranno subito il problema ma non possiamo più stare fermi"

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«Dobbiamo trovare formule che permettano di ripristinare una condizione di competitività. La formula sulla quale stiamo lavorando, un premio speciale di confine, vuole utilizzare le risorse che arrivano dalla Svizzera per ridurre il carico fiscale e contributivo per coloro che continuano a lavorare sul nostro territorio». Sono queste le parole con le quali il ministro dell’Economia, il varesino Giancarlo Giorgetti, ha riportato sotto i riflettori un tema sul quale Confartigianato Varese è al lavoro sin dal 2017: la fuga oltreconfine delle migliori professionalità, e dei giovani, dalle aziende con sede entro i venti chilometri dal Canton Ticino (e non solo), con conseguente desertificazione economica delle aree a Nord della provincia.

«Un fenomeno ben noto – si legge nella nota di Confartigianato -, che rischia di aggravarsi a causa della decrescita demografica che sta investendo in modo importante la provincia di Varese e le cui conseguenze si tradurranno in una riduzione progressiva di giovani destinati a entrare nel mondo del lavoro. Se aggiungiamo che tra questi, poi, oltre l’80% sarebbe pronto a lasciare la terra tricolore per uno stipendio più alto (si vede la survey “Progetto Scuola Lavoro” di Confartigianato Varese), è evidente quanto alto sia il rischio in proiezione futura. La proposta del ministro Giorgetti si inserisce nel quadro del via libera del Senato al Ddl di ratifica degli Accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri e le doppie imposizioni. Una volta giunta anche la ratifica della Camera, le nuove regole entreranno in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2024».

«L’accordo – prosegue la nota – aggiorna quelli esistenti, datati 1974, e costituisce un nuovo quadro normativo di riferimento per il lavoro frontaliero: tutela innanzitutto i comuni, che potranno continuare ad erogare i servizi per i propri cittadini grazie al sistema dei ristorni che rimane garantito e alla creazione di un fondo specifico per progetti infrastrutturali e socioeconomici destinati ai territori di confine».

«Ora però c’è da pensare anche alle aziende e alla loro sopravvivenza se non vogliamo perdere un patrimonio immenso di qualità e occupazione» interviene il direttore generale di Confartigianato Varese, Mauro Colombo, che recepisce con soddisfazione le prospettive di questo accordo e, di riflesso, anche la proposta del ministro Giorgetti.

«A qualcosa di simile avevamo lavorato negli anni passati con la proposta di legge “Aree di Confine” presentata all’attenzione del Parlamento dall’ex deputato leghista Matteo Bianchi – prosegue Colombo – Ora, partendo da premesse differenti, ovvero dalle linee guida per l’applicazione dell’accordo, uno dei più importanti ministri di questo Esecutivo rilancia e ipotizza “la creazione di una forma di defiscalizzazione per i lavoratori dipendenti delle imprese di confine, per dare l’opportunità di scegliere se andare in Svizzera o lavorare in Italia” utilizzando i nuovi fondi che dovrebbero derivare dai lavoratori italiani che sceglieranno il Canton Ticino dopo il primo gennaio 2024».

Le risorse cresceranno, dunque, di anno in anno e ci vorrà probabilmente molto tempo per arrivare ad un importo tale da rendere realmente competitivo il mantenimento in Italia di tanti occupati nelle imprese locali.

«Tuttavia – prosegue Colombo – non vedo altra strada al momento e spero che questa volta, di fronte a questa proposta, si possano superare i pregiudizi e le differenze riscontrati negli anni passati, anche dal mondo del lavoro stesso».

D’altro canto, l’allarme è scattato anni fa e non è molto il tempo che ci rimane per affrontare un problema che tante preoccupazioni, tanti disagi e tante difficoltà sta creando alle aziende di confine, che già oggi offrono stipendi più alti ai propri dipendenti rispetto alla media dei compensi italiani per le medesime qualifiche professionali, compromettendo la propria capacità di rimanere concorrenziali anche nell’ambito della stessa provincia.

«Crediamo che la proposta del ministro Giorgetti non potrà risolvere il problema della fuga all’estero ma, in un certo senso, siamo certi che risulterà fondamentale per far comprendere al Governo e al Parlamento tutta la gravità della situazione, che produrrà a breve effetti su tutti i territori del Nord» è la considerazione di Mauro Colombo, che al numero uno del Mef chiede «un sistema di erogazione delle risorse snello, efficiente e veloce nella redistribuzione delle risorse».

Insomma, interrogativi e preoccupazioni rimangono ma Confartigianato Varese si mette a disposizione del Ministro per costruire un percorso che sia il più efficace e incisivo possibile su un tessuto economico che, in questi ultimi anni, ha pagato alto il prezzo delle tante crisi che lo hanno investito.

«Rimanere fermi? Non è più il tempo, noi siamo pronti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2023
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