Dall’economia alla barberia. “Taglio i capelli e sono felice”

Paolo Oliveri dopo la laurea ha deciso di aprire la sua barberia: "Sono affascinato dalla precisione del gesto"

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Avere un buon motivo per alzarsi la mattina è la strada giusta verso la felicità. A volte ci si mette un pò a capirlo, ma quando scatta quella molla non si torna più indietro. Paolo Oliveri, che oggi ha 29 anni, ha scoperto di avere un’autentica passione per il mestiere di barbiere molto presto. «È stata una passione che è emersa passo dopo passo – racconta Paolo – A quindici anni tagliavo già i capelli a parenti, amici e condomini, gratuitamente. Poi ho studiato economia e management, ma a un certo punto ho capito che la mia strada era un’altra».

Il passaggio dalla passione al lavoro reale non è stato semplice. Come accade per qualsiasi altro lavoro, anche chi fa il barbiere non può improvvisare, occorrono competenze precise e una formazione adeguata. E così, terminata l’università, Paolo si iscrive a una famosa accademia per parrucchieri di Milano e al contempo inizia a lavorare tre giorni alla settimana a Lugano per mantenersi e imparare i rudimenti del mestiere.
Finita l’accademia e ottenuta l’abilitazione, Paolo ha avviato la sua barberia, rilevando una storica attività in via Bernascone in pieno centro a Varese, appartenuta tra gli altri anche ad Alfio Radicioni detto “l’etrusco”, il barbiere di fiducia dello scrittore Piero Chiara e del “Gran pignolo” Mauro Della Porta Raffo.

Oggi le barberie sono tornate di moda, anche se molto cambiate rispetto al passato. Continuano ad essere luoghi importanti per la socialità e per la cura della persona. «Credo che sia mancato un passaggio di consegne tra generazioni – spiega il giovane barbiere – È una mancanza che ho cercato di compensare con degli stage, quando frequentavo ancora l’accademia, andando da un barbiere di Besozzo che mi ha insegnato le tecniche tradizionali a rasoio, oggi sostituito dalla macchinetta, ma ci sono ancora molti lavori che vanno fatti a pettine, forbice e rasoio se vuoi avere un certo risultato».

Usare prodotti di qualità è l’altro pallino di Paolo che memore dei suoi studi di economia ha applicato il concetto di filiera corta per quanto riguarda i fornitori di fiducia, tra cui spicca il Saponificio Varesino, una realtà della cosmetica italiana fondata quasi 80 anni fa a Brebbia.
Il fascino del gesto del taglio dei capelli, una combinazione ben equilibrata di precisione e creatività che aveva colpito Paolo ancora bambino, è rimasto intatto nel suo immaginario.
Rimane aperto il dilemma: ma chi taglia i capelli al barbiere? Paolo sorride e facendo girare la poltrona liberata dall’ultimo cliente risponde: «Io vado dal mio maestro a Besozzo. E lui viene da me».

Alfio “l’etrusco” il barbiere di Piero Chiara chiude il negozio di via Bernascone

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 11 Febbraio 2023
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