Varese
“Una vita per due mondi” in scena al Salone Estense di Varese
Mercoledì 15 giugno una narrazione in opera multimediale dedicata a Gian Carlo Menotti. Un viaggio sulle orme del Maestro attraverso narrazione, musica, canto e immagini. Ecco come prenotare
“Una vita per due mondi”: mercoledì 15 giugno, a Varese, al Salone Estense è una narrazione in opera multimediale dedicata a Gian Carlo Menotti. Un viaggio sulle orme del Maestro attraverso narrazione, musica, canto e immagini. Uno spettacolo che parla di ispirazione e di amore.
Lo spettacolo è andato in scena in première al “Festival dei Due Mondi” a Spoleto 2011 per celebrare il centenario della nascita del grande compositore e vede in scena l’attrice Silvia Priori con la straordinaria partecipazione di: Francesca Patane’, Soprano, Marco Chingari, baritono, Fabio Bagatin, pianista, direttore d’ orchestra.
Testo e regia: Silvia Priori e Roberto Gerbolès
L’evento è organizzato nell’ ambito di Varese Estense Festival Menotti in collaborazione con Cadegliano Festival – Piccola Spoleto.
Ingresso: € 15, ridotto a € 10 con prenotazione a info@teatroblu.it – 345.5828597.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo nasce dal desiderio di Silvia Priori, nota attrice di Varese, di raccontare la vita del M° Maestro Gian Carlo Menotti che incontrò nel 1992 quando da Milano si trasferì nella casa natale del Maestro a Cadegliano. “Ripercorreremo la sua vita, dall’ infanzia a Cadegliano, al suo arrivo a New York con i suoi innumerevoli successi, dalla creazione del Festival dei Due Mondi a Spoleto, ai suoi ritiri a Yester House in Scozia”, spiega Silvia Priori; “una vita dedicata alla musica, al teatro, all’ arte, a Spoleto una vita che ha cancellato l’Oceano. Ho avuto l’onore di conoscere il M° Gian Carlo Menotti, noto compositore, nato a Cadegliano nel 1911 e fondatore del Festival dei Due Mondi a Spoleto. Abito nella sua casa natale dal 1992 e nel 1994 diventò mio mentore e padrino del nostro primo Festival a Cadegliano. Quando gli chiesi perché aveva creato nel 1958 il Festival a Spoleto mi rispose: “In un’ epoca come la nostra, in cui pochissime azioni sono concepite senza un tornaconto materiale, mi riesce difficile rispondere a questa domanda in maniera convincente. Tuttavia l’unica vera risposta è questa: per la gioia della cosa in sé”.
“Ed è proprio quella stessa sottile sensazione, continua Silvia Priori, “che mi ha spinto a creare la Piccola Spoleto in un angolo remoto della nostra bella penisola: per la gioia della cosa in sé! Questo Festival nasce dal bisogno di creare un luogo d’ arte in cui artisti di tutto il mondo possano incontrarsi e far vibrare le loro anime attraverso il canto dell’arte. Cadegliano è il luogo perfetto, così sereno, incantevole, lontano dai ritmi frenetici, dove il passo dell’uomo ha ancora una sua eco, coronato da meravigliose Ville Liberty che si affacciano sul lago di Lugano. Mi ha spinto inoltre la grande passione che ho sempre avuto per il teatro e per tutte le manifestazioni dell’arte e la profonda ammirazione che ho per il Maestro Gian Carlo Menotti compositore di talento e uomo di grande genio. Non so se anche voi credete in quello in cui credo io ma a volte ho la precisa sensazione di essere guidata da una forza superiore che mi conduce a fare e a dire cose secondo un disegno ben stabilito. Niente succede per caso. E così mi lascio dolcemente trascinare da un’eco che pervade i luoghi dell’anima. Ho quasi la sensazione di incontrare il Maestro ogni giorno e ogni giorno mi sembra di compiere piccoli passi con lui accanto. Mi lascio prendere per mano e nel silenzio ascolto.
Si dice che niente succeda per caso. Non so bene come sia capitata a vivere nella Villa Menotti a Cadegliano ma ricordo che quando lo chiamai a Spoleto nel ‘94 per presentarmi, lui con voce emozionata mi disse che era contento di sapere che in quella casa, dove era nato e aveva scritto la sua prima opera, abitavano degli artisti. Da allora la gente del posto mi fece mille racconti sulla vita del Maestro, mi piace ascoltare i loro aneddoti, mi piace bussare alle loro porte e andare alla ricerca di piccole informazioni nascoste tra le pieghe della memoria dei vecchi del paese.
Anniva, ha 77 anni, abita in via Ainèe su per andare a Viconago, lei è nata nella Villa Menotti, i suoi genitori facevano parte della servitù, il padre curava gli animali e il parco, la madre faceva da mangiare. Anniva si chiama così perché è stato “il Gian Carlo” come lo chiama lei a tenerla a battesimo…” non sapeva che nome darmi e siccome c’ era anche il Sam ( Samuel Barber) è stato lui a dirgli di chiamarmi come sua sorella Anniva. Lei ha sempre abitato nella villa e ogni tanto ricorda le telefonate a notte fonda del Maestro che arrivando da New York, le chiedeva di preparare patate e formaggio per lui e le ballerine americane e dopo poco si trovavano tutti nella Villa e sedevano per terra accanto al pianoforte a mangiare e a suonare.”.