Gallarate
“Spirto Gentil”: due giorni di musica classica al Teatro del Popolo Gallarate
Appuntamento a sabato 24 e domenica 25 settembre, al Teatro del Popolo di via Palestro. Il festival è curato dal centro culturale Tommaso Moro
In occasione del centenario per la nascita di don Luigi Giussani, il centro culturale Tommaso Moro di Gallarate ha organizzato la dodicesima edizione del festival Spirto Gentil, quest’anno incentrato sulla passione per la musica classica del grande prete brianzolo.
Appuntamento a sabato 24 e domenica 25 settembre, al Teatro del Popolo.
Il programma
Il primo concerto sarà sabato 24 settembre, alle 21, con le esibizioni al pianoforte di Maurizio Moretti e Francesco Pasqualotto. Il concerto presenta nella prima parte due dei più grandi compositori del Romanticismo:
F. Chopin e R. Schumann.
Alcuni dei brani proposti erano fra i più cari a Don Luigi Giussani. Egli spesso li fece ascoltare alle tante persone che lo hanno incontrato e seguito, spiegando loro che “l’entusiasmo dell’uomo è per qualcosa che la musica, o tutto ciò che è bello al mondo, ha destato dentro”. In questo senso la musica per don Giussani non era semplicemente un godimento estetico, bensì un’esperienza profonda che conduce all’attesa di ciò che compie il cuore dell’uomo.
La seconda parte del concerto sarà a quattro mani, un segno della gioia di fare musica assieme. Il percorso musicale vede come autori i russi A.Borodin e S.Rachmaninov ed il francese M.Ravel: si tratta di opere composte tra fine Ottocento e inizio Novecento, caratterizzate da un forte senso narrativo.
Domenica 25, sempre alle 21, ci sarà un concerto sinfonico a cura dell’orchestra Sacro Monte di Varese, Francesco Pasqualotto e Francesca Conte, dedicato a Mozart. Il concerto, diretto dal maestro Riccardo Bianchi alla guida dell’Orchestra Sacro Monte di Varese, presenterà il concerto per violino e orchestra K. 216 (al violino Francesca Conte) ed il concerto per pianoforte e orchestra K. 466 (al pianoforte Francesco Pasqualotto)
Queste due composizioni, molto amate da Don Giussani, sono un’aascinante dimostrazione della enorme varietà espressiva del sommo compositore salisburghese. Il primo è una gemma di rara leggerezza ed eleganza, mentre il secondo, più drammatico e tormentato, fu guardato nel romanticismo come una delle opere più profetiche composte nel Settecento. Le cadenze di questo concerto furono composte da Beethoven, che eseguì più volte l’opera come pianista.