Arte

A Busto Arsizio una mostra dedicata alle opere di Carola Mazot

Sarà inaugurata il 28 ottobre 2022 alle ore 18 la retrospettiva dal titolo “Fragilità e forza”, ospitata nella prestigiosa sede di Palazzo Marliani Cicogna Civiche Raccolte d’Arte

28 Ottobre 2022 - 27 Novembre 2022

Sarà inaugurata il 28 ottobre 2022 alle ore 18 la retrospettiva dal titolo “Fragilità e forza”, ospitata nella prestigiosa sede di Palazzo Marliani Cicogna Civiche Raccolte d’Arte, che la città di Busto Arsizio dedica a Carola Mazot (Valdagno 1929 – Milano 2016) artista veneta vissuta a Milano e formatasi all’Accademia di Brera negli anni ‘60 sotto la guida di Marino Marini e Giacomo Manzù.

La mostra vuole indagare sui sentimenti contrastanti di fragilità e forza, di tenerezza e potenza. Entrambe esigono un rapporto: una cosa è fragile quando scontrandosi con un’altra si rompe. Una cosa è forte quando scontrandosi con un’altra resiste.

È dunque una relazione che determina l’essenza di fragilità o di forza. Lo si può percepire facilmente nella natura: un tronco duro, robusto, vigoroso permette alla foglia tenera di crescere, al fiore delicato di sbocciare, come nelle tele dedicate all’albero di fico, solitario o all’interno di un giardino fiorito.

E nell’uomo coesistono da sempre: la prestanza in un corpo atletico lo spinge a sfidare il suo limite. La forza di un corpo umano, energia vibrante percepibile nelle opere della serie “Atleti” degli anni Novanta nella prima sala, dove figure impetuose si muovono all’interno di una composizione libera, mossa e di grande essenzialità, alternate da immagini di “Albero”, maestoso e libero. Solitario o circondato da arbusti, ritratto nel vento o sotto la pioggia comunque simbolo di vita e forza.
Mentre il sentimento lieve di un istante pare trascorrere fugacemente vediamo nelle tele dei volti la trama della sottile complessità esistenziale. Nelle sale successive un susseguirsi di bei volti dove l’artista rivela la fragilità dei sentimenti negli sguardi di donne, giovani, uomini ritratti negli anni Ottanta. Con un nome o persone incontrate per caso e mai conosciute. Tenerissimi i ritratti della piccola violinista che in un’apparente fragilità continuano a rifiorire e a parlarci. Opere che si alternano a tele di piccoli fiori del sottobosco riportati con freschezza lieve in tutta la loro fragilità.

Ma così come talvolta si scorge una margherita nascere tenacemente tra le pieghe dell’asfalto, spesso si scopre che una lieve emozione permette di sentire realmente un aspetto della vita, di reagire con forza a qualche cosa che chiama.

Le tele di Carola Mazot, nel loro realismo lirico e tagliente, testimoniano fedelmente questo rapporto.

Fino al 27 novembre 2022.

6 Ottobre 2022
Redazione VareseNews
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