Varese
Torna a Varese la Festa di sant’Imerio, con il suo olio che “fa del bene”
Torna la festa di Sant’Imerio a Varese il 4 e 5 febbraio 2023, e riprenderà in tutte le sue forme. Il programma di eventi comprende infatti la benedizione dell’olio di Sant’Imerio in chiesa e la sua vendita, il cui ricavato andrà in beneficenza
Torna la festa di Sant’Imerio a Varese il 4 e 5 febbraio 2023, e riprenderà in tutte le sue forme. Il programma di eventi comprende infatti innanzitutto la benedizione dell’olio di Sant’Imerio, che viene prodotto dagli ulivi di Bosto e la sua vendita, il cui ricavato andrà in beneficenza, quest’anno per un centro di recupero giovani vicino a Varese e un progetto in India a sostegno delle ragazze che hanno subito violenza.
Inoltre, ci sarà anche la santa messa solenne con l’accensione del globo, una mostra di disegni su “Il tuo parco degli ulivi”, uno spettacolo su Sant’Imerio e Sant’Gemolo, e un pranzo comunitario. Le iscrizioni per il pranzo possono essere effettuate via mail all’indirizzo info@oliodisantimerio.it e l’olio, che è prodotto dagli ulivi del quartiere di Bosto ed è raccolto da volontari al parco degli Ulivi, può essere ritirato domenica mattina sul sagrato della chiesa. Un racconto di come è nata questa interessante tradizione sarà letto nella mattina di domenica 5.
La millenaria chiesa di S. Imerio, di solito chiusa, rimarrà aperta per la preghiera personale sabato 4 e domenica 5 febbraio, mentre dal 30 gennaio al 3 febbraio le messe del mattino delle 8.30 saranno celebrate lì. Infine, sul sagrato della chiesa domenica mattina si potrà ritirare l’olio.
SANT’IMERIO: LA STORIA DI UN SANTO MEDIEVALE E DI UNA CHIESETTA TRA LE PIÙ ANTICHE DI VARESE
(Da Chiesadimilano.it) “Imerio, secondo la leggenda tramandata, era un uomo d’arme che alla metà dell’XI secolo scese in Italia al seguito di un vescovo d’Oltralpe e di suo nipote, Gemolo, che si recavano in pellegrinaggio a Roma. Giunti nella valle di Marchirolo i viandanti furono assaliti e depredati da una banda di briganti che infestava la zona. Coraggiosamente i due cavalieri inseguirono i predoni per farsi ridare il maltolto, soprattutto i preziosi oggetti sacri destinati alle tombe degli apostoli. Ma nello scontro che ne seguì Gemolo fu colpito a morte, e sul luogo della sua uccisione sorse poi la bella badia di Ganna; mentre Imerio, gravemente ferito, morì alle porte di Varese e venne sepolto proprio nella chiesa di Bosto. Entrambi furono subito venerati come martiri, e il loro ricordo perpetrato nei secoli.
Anche il cardinal Schuster, appassionato com’era delle vicende storiche ambrosiane, fece condurre analisi scientifiche sulle presunte reliquie di sant’Imerio, rinvenute in un sarcofago di pietra già riemerso all’epoca di san Carlo e oggi posto come base della mensa d’altare nella chiesa di Bosto. Un edificio, questo, di vetusta fondazione, forse addirittura di epoca longobarda, come le indagini archeologiche hanno dimostrato e come testimonierebbe anche l’originaria dedicazione all’arcangelo Michele. Gli ultimi restauri, inoltre, hanno riportato alla luce nella zona absidale ampie porzioni di affreschi tardomedievali, con figure di santi e Dio Padre, che attualmente sono in fase di studio. Mentre il prezioso polittico rinascimentale realizzato da Francesco De’ Tatti, che reca l’effigie di Imerio stesso, dopo avventurose vicende è infine approdato nelle collezioni del Castello sforzesco a Milano: nella chiesa varesina è oggi collocata una riproduzione fotografica a grandezza naturale.
Una festa in onore di sant’Imerio, del resto, è attestata da secoli: ne parla ad esempio un documento notarile del 1417, che ricorda la processione che si snodava dalla basilica di San Vittore a Varese fino alla tomba del martire cavaliere a Bosto. Una tradizione che è stata appunto ripresa in questi ultimi anni e che vede la partecipazione, in particolar modo, delle associazioni locali, dei gruppi di volontariato e dei giovani varesini.
Quella dell’olio di sant’Imerio è invece una storia vecchia e nuova allo stesso tempo. “Nuova” perché è stata avviata da un gesto “profetico” dell’allora parroco don Pietro Giola, che nei giorni travagliati della guerra in Kosovo, nel 1999, come segno di pace e di concordia volle piantare un ulivo proprio davanti alla chiesetta di Bosto. E a quella prima piantumazione molte altre ne sono seguite, in suolo pubblico e privato, parrocchiale e demaniale, come a formare un sorprendente e inedito Getsemani, un “Parco degli ulivi” che oggi conta 120 piante. Una storia “vecchia” perché in realtà, per quanto possa sembrare strano, già in epoca romana, e certamente nel Medioevo, questo territorio appare vocato alla produzione dell’olio: una pergamena anteriore all’anno Mille, ad esempio, certifica la presenza di un frantoio nella zona di Bosto”.
L’interno della chiesa di sant’ImerioIL PROGRAMMA
Sabato 4 Febbraio
ore 18.30: Benedizione dell’olio di S. Imerio in chiesa parrocchiale. Segue Santa Messa e Benedizione con Reliquia di S. Imerio.
Domenica 5 Febbraio
ore 8.00: Benedizione dell’olio di S. Imerio in chiesa parrocchiale. Segue S. Messa
ore 9.25: Benedizione dell’olio di S. Imerio in chiesa parrocchiale. Segue Santa Messa, accompagnata dal trio musicale, con violino, violoncello ed organo.
ore 10.30: Presso il saloncino parrocchiale, apertura mostra disegni bambini sul tema “Il tuo parco degli ulivi”.
ore 11.00: Presso la chiesa di S. Imerio, lettura di un breve racconto sulla nascita del parco degli ulivi e dell’associazione olivicoltori olio di lago di S. Imerio, tratto dal testo della giornalista Federica Lucchini, stampato nel calendario della Famiglia Bosina 2023
ore 11.25: Benedizione solenne dell’olio sul sagrato della chiesetta – Segue Processione
ore 11.30: Accensione del globo, Santa Messa solenne concelebrata, presieduta da don Mario Papa
ore 13.00 Pranzo comunitario – iscrizioni via mail: info@oliodisantimerio.it ore 16.00 Premiazione dei disegni dei bambini che hanno vinto il concorso, seguirà uno spettacolo intitolato “Il segreto del Rosso” racconto su S. Imerio e S. Gemolo
ore 18.00: Santa Messa di conclusione festa, celebrata da padre Vincente Delafuente
La chiesa di S. Imerio rimarrà aperta per la preghiera personale sabato 4 e domenica 5 febbraio Sul sagrato della chiesa domenica mattina si potrà ritirare l’olio
Dal 30 gennaio al 3 febbraio le messe del mattino delle 8.30 saranno celebrate nella chiesa di S. Imerio