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Dio Nettuno

  • Vive a Varese VA

I miei commenti (13)

  1. Rimango abbastanza sorpreso dalla risposta dei due presidi all’articolo di ieri. In qualità di viaggiatore abituale dal 1998 sugli autobus di Autolinee Varesine, faccio notare ai due dirigenti scolastici, qualche piccolo dettaglio, che smonta tutta questa storiella, che sta prendendo una piega ridicola.

    1. a fine agosto Autolinee Varesine ha pubblicato gli orari scolastici, con i due ingressi e le due uscite richieste dalle scuole, e tali sono rimasti, salvo alcune integrazioni o aggiunte. Io stesso ho chiesto chiarimenti su un orario variato di mio interesse, e l’azienda mi ha risposto che la richiesta delle due fasce era nata da incontri estivi proprio con le scuole.

    2. Gli autobus di linea non hanno più i finestrini da circa 15 anni

    3. Gli autobus di linea prevedono circa 30/40 posti in piedi; sommati ai 45/50 a sedere fa circa 80/90 posti. Nessuno, su nessun DPCM o altro, ha mai parlato di distanziamento sui mezzi pubblici, ma solo di percentuali di capienza. Ciò comporta ovviamente che se la capienza era ridotta all’80%, i posti fruibili erano minimo 64, quindi almeno 14 in piedi. Forse i due presidi non insegnavano matematica..

    4.Non è compito di Autolinee Varesine, come mi è stato più volte confermato dalle forze dell’ordine da me interpellate in tal senso, far rispettare le normative covid a bordo degli autobus, ma bensì delle forze dell’ordine stesse, che purtroppo non possono, per carenze di organico, essere su tutti i pullman di tutta la provincia. E’ quindi ingiusto incolpare l’azienda di questa mancanza, seppur reale.

    Ritengo pertanto doveroso, da passeggero abbonato da 22 anni oramai, difendere l’operato dell’azienda di trasporto e dei suoi autisti, sempre disponibili e attenti, trovando poco professionale da parte di due dirigenti scolastici, addossare tutte le colpe delle carenze scolastiche ad Autolinee. Io stesso ho 2 figli che vanno a scuola a Varese: uno inizia alle 8 e finisce alle 13, ma non tutti i giorni, perchè altre volte inizia alle 9 e finisce alle 14. L’altro inizia alle 8.45 e finisce alle 14, ma non tutti i giorni, perchè a volte inizia alle 9.30 e finisce alle 15. Ovviamente sempre seguendo la mancanza o meno degli insegnanti, (per assenza, per mancata nomina, per assemblea sindacale o altro) , la non organizzazione della scuola, o i vari cambi di passo sulle percentuali di studenti in classe o in DaD. Capite bene che ogni giorno cambia l’orario in cui prendono l’autobus e come loro tutti i loro compagni.

    Concludendo, sarebbe forse il caso che i due presidi, che peraltro hanno confermato la non presenza di Autolinee Varesine ai tavoli convocati in questi giorni, ma bensì quella di altre persone forse più “politiche” ma meno “tecniche”, chiedessero scusa ad Autolinee, prendendosi anche loro le loro colpe, che sono certo le maggiori.

    in “Per la riapertura, le scuole stanno rafforzando le misure di sicurezza. Speriamo lo facciano anche i trasporti”

    17 Dicembre 2020 alle 16:34
  2. Alquanto singolare questa lettera, proprio in considerazione del fatto che personalmente, molto spesso, ho assistito a scene simili a bordo degli autobus delle Autolinee Varesine, ma con epilogo diametralmente opposto a quello descritto. Quando vengono trovate persone senza documenti, indipendentemente dal colore o dall’età, i controllori chiamano sempre (purtroppo per gli altri passeggeri) le forze dell’ordine, attendendo che arrivino per identificare i trasgressori. Non mi è mai capitato che lascino andare qualcuno, anzi.
    Mi pare quindi quello della signora, uno sfogo dovuto al solo fatto di essere stata sanzionata, per un errore suo. Del resto i controllori vedono centinaia di persone ogni giorno, fa sorridere che si possa pretendere che si ricordino chi ha l’abbonamento e chi no, magari anche con quale scadenza.

    in “La Legge è uguale per tutti”… o solo per alcuni?

    8 Febbraio 2021 alle 17:04
  3. Quindi per lo stesso ragionamento, servirebbe tolleranza se si passa col rosso per la prima volta, se si va a 90 anzichè a 70 kmh per la prima volta, se si parcheggia in divieto di sosta per la prima volta e così via…ovviamente certificando che sia la prima volta!!!
    Rimango sempre più stupito di certi ragionamenti, della scusa “eh ma il periodo è particolare quindi ci vuole tolleranza”. Chi decide qual è il livello di tolleranza? A quali infrazioni va applicata e a quali no? E per i reati? ci vuole tolleranza perchè siamo depressi per il covid? NO. Ci sono delle regole, si rispettano e se non lo fai paghi le conseguenze, senza lamentarti inutilmente.
    E sinceramente, trovo anche abbastanza ridicolo che certe lettere vengano pubblicate da Varesenews, come se volesse in qualche modo giustificare o condividere l’opinione del trasgressore.

    in Multate per una pausa pranzo troppo lunga, non è così che si aiuta l’economia

    8 Febbraio 2021 alle 17:09
  4. Tre falsi problemi, per giustificare, da buon sindacalista difensore del “fannullonismo”, la mancanza di voglia degli insegnanti di lavorare 1 mese in più. E spiego il perchè:
    1. Prolungare le scuole fino a giugno, significherebbe aggiungere all’anno scolastico 17 giorni (20 per chi frequenta anche al sabato) in totale, che se consideriamo una presenza in classe del 50 %, significa poco più di 1 settimana a studente, quindi sicuramente meno di quelli persi.
    2. Gli esami di stato non sarebbero un problema. Basterebbe non prolungare l’anno per gli studenti delle quinte superiori e delle terze medie ma solo per tutti gli altri e gli esami si potrebbero tenere normalmente.
    3. Il contratto di lavoro a tempo determinato può essere prolungato di 20 giorni con un banale decreto legge.

    La vera motivazione, per cui i sindacati e gli insegnanti non vogliono prolungare l’anno, è solo quella di non voler lavorare a giugno.
    Ricordo però a questi signori, che in quanto dipendenti statali, sono stati tra le categorie più fortunate (quando già lo sono più di altri, dato che sfido chiunque a chiedere al proprio datore di lavoro lo stesso numero di giorni di ferie pagate che gli insegnanti hanno in 1 anno), poichè mentre tutti i dipendenti privati perdevano il lavoro o nella migliore delle ipotesi finivano in cassa integrazione con lo stipendio ridotto, loro sono sempre e comunque stati retribuiti al 100%, lavorando da casa, con tutti i vantaggi, economici e non, che questo comporta (dalle minori spese per gli spostamenti in auto o con i mezzi, alla possibilità di poter rimanere a casa con i propri famigliari per più tempo).
    Cari prof, se quest’anno non farete 3 mesi di ferie ma solo 2, non muore nessuno, ma magari molti ragazzi potranno colmare quelle piccole lacune che gli permetteranno di non avere debiti da recuperare a settembre. Visto che VI paghiamo e lo facciamo a pieno, abbiate almeno la decenza di non sindacare in merito.

    in Scuola e la demagogia del parlare d’altro

    19 Febbraio 2021 alle 9:10
  5. Stalin è senza dubbio il più grande criminale della Storia. E’ stato a capo dell’Unione Sovietica dal 1924 a 1953 anno della sua morte. Ha utilizzato qualsiasi metodo nel perseguire i suoi scopi: non ha avuto scrupoli nel servirsi di omicidi politici, di processi farsa, e nell’ordinare la deportazione di milioni di persone. Stalin è arrivato al punto di favorire e indurre l’insorgere di carestie per avere la meglio sui contadini ucraini.

    Stalin ha deliberatamente sterminato milioni di persone per i solo fatto di appartenere a un gruppo sociale o a una etnia considerata ostile al regime comunista.
    Sotto il suo regime si è vissuto un vero e proprio terrore: bastava una parola o uno sguardo per essere accusati (e condannati, ovviamente) di attività anticomunista. Un enorme apparato di polizia politica incombeva in ogni ambito della società e poteva contare uno spropositato numero di delatori. Tutti erano incoraggiati alla delazione, che veniva premiata. La mancata delazione era considerata un crimine.

    Mentre milioni di persone vivevano nell’incubo dell’arresto e della deportazione nei Gulag, paradossalmente erano proprio i criminali comuni (ladri, scassinatori, assassini) a poter stare tranquilli. La polizia era estremamente lassista nei loro confronti. Se qualche criminale comune veniva catturato rischiava pochissimo: un rapinatore o un assassino potevano anche cavarsela con un anno di galera (e un’abbondante riduzione di pena). Perché? Perché secondo l’ideologia marxista leninista “la proprietà è un furto”. Quindi il rapinatore che aveva svaligiato un appartamento non aveva veramente rubato, aveva, per così dire, redistribuito a suo vantaggio i beni di un “furto precedente”. Lo stesso valeva nei confronti di chi si macchiava di fatti di sangue nei confronti di chi aveva la colpa di appartenere a una classe “nemica”: preti, fedeli, funzionari e tecnici del precedente regime.

    Ben diverso era rubare allo Stato: quello era davvero considerato il furto peggiore (i sindacati italiani prendano nota). Rubare allo stato era diffusissimo (specialmente agli alti livelli) tuttavia erano le persone più povere le sole che venivano condannate. Si poteva finire in Siberia per 10 anni (con ben poche possibilità di tornare) se si rubava da una fabbrica di vestiti un rocchetto per rammendarsi gli abiti.

    E nonostante ciò, c’è ancora chi incensa Stalin e i comunisti in generale. C’è chi ancora, nel 2021, gridando al pericolo fascista per sviare gli indizi, è fiero di quanto fatto da certi reietti della storia.

    E cosa ancor peggiore, ci sono giornali che gli danno spazio, senza condannare pubblicamente quello che, anche secondo la Commissione Europea, è stato il peggior regime della storia dell’umanità, con il maggior numero di morti sul libretto rosso.

    in 6 marzo 1953, Togliatti ricorda Stalin

    12 Marzo 2021 alle 11:03
  6. Non mi stupisce leggere un antifascista dare del cretino a chi non la pensa come lui…del resto sono le stesse persone che si identificano come “i partigiani che ci hanno ridato la democrazia”, slavo poi esultare e ritenere giusto quando un social network blocca i profili del Presidente degli Stati Uniti in carica o di un quotidiano regolarmente venduto come Libero.
    Democratici…. Allo stesso modo, si strappano i capelli quando Trump non vuole lasciare la Casa Bianca, salvo poi definire Conte un “responsabile” se non vuole lasciare Palazzo Chigi…strani questi (anti)fascisti da tastiera…

    in A Washington si è vista la vera faccia dell’America

    15 Gennaio 2021 alle 15:30
  7. Cortesemente, signora Toni, sarebbe così gentile da riportare le accuse infondate che secondo lei avrei lanciato? Perchè io le uniche accuse infondate che leggo, le leggo nel suo articolo e sono fatte dai due presidi, che probabilmente un autobus non lo hanno nemmeno mai preso a differenza del sottoscritto, altrimenti non scriverebbero banalità come ad esempio quella dei finestrini da aprire. Proprio perchè il tema è delicato, forse i primi attori da coinvolgere sono i protagonisti e non le semplici comparse o gli spettatori. Nel caso specifico, le aziende di trasporto, che a quanto leggo nell’articolo precedente, non erano presenti al tavolo in prefettura. O sbaglio? In quanto al nickname non si premuri..abbiamo avuto partigiani poi diventati Capi di Stato che combattevano con nomi di battaglia, o picchiatori che oggi sono elogiati quali esperti in medicina…non è l’abito che fa il monaco.

    in “Per la riapertura, le scuole stanno rafforzando le misure di sicurezza. Speriamo lo facciano anche i trasporti”

    17 Dicembre 2020 alle 19:12

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