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Marino Pessina

Marino Pessina

Marnate

Quando una decina di anni fa invitavo il mondo dell'informazione a non inseguire la sirena dei social, mi hanno dato del "vecchio". In parte avevano anche ragione, ma non sulla necessità di marcare la differenza tra l'informazione seria e il chiacchiericcio diffuso e senza controllo, che in poco tempo ha partorito il «questo lo dice lei» e ha centuplicato le fake news. Ora: il mondo dell'informazione non è mai stato scevro da derive, non perdo occasione per ricordarlo, ma di base offre qualità, serietà, controllo e verifica delle fonti. E il lavoro per fare informazione di qualità ha un costo, che in questo terzo millennio sta diventando insostenibile per varie ragioni (per chi vuole approfondire, la collega Gabanelli ha mirabilmente chiarito perché il tutto gratis ha un prezzo altissimo). Personalmente sto con la scelta netta e decisa del New York Times, al cui sito si accede solo abbonandosi. Ma se sono (saranno) sostenibili, vanno benissimo anche le forme ibride. L'importante è che non venga mai meno il lavoro delle redazioni che garantiscono l'informazione: baluardo indispensabile per la democrazia e lo sviluppo di una società civile. Specie quando l'ignoranza e il pressapochismo prendono il sopravvento spinti dal populismo. Per questo scelgo di abbonarmi a Varesenews. E invito tutti a farlo.

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