Varese

Un “matrimonio a casa Toeplitz”: lo organizza La Varese Nascosta

Verrà proiettato il 14 maggio, data del 90esimo anniversario dell’evento, uno straordinario film che racconta la villa e le grandissime frequentazioni che vantava all’epoca. Accanto alla proiezione, mostre di oggetti e foto d’epoca

14 Maggio 2022

Un matrimonio dell’altissima società degli anni trenta, un film recuperato, un documento straordinario che mostra la villa Toeplitz quando non era ancora un parco.

Tutti questi ingredienti saranno protagonisti di uno straordinario evento organizzato dalla neo associazione La Varese Nascosta, nata dal popolarissimo gruppo facebook che conta quasi 25mila membri.

E a renderlo possibile è stata una scoperta casuale di uno dei suoi membri più attivi, Paolo Musajo Somma: «Il film l’ho trovato facendo delle ricerche su Toeplitz – spiega Musajo Somma – Innanzitutto su internet, dove davvero si trova di tutto».

Naturalmente, il film non era online, ma nella rete sono stati trovati i primi indizi: «Cercando di Toeplitz sono finito sugli archivi della Comit, ora gestiti da banca Intesa: qui si parlava di un film girato su questo matrimonio. Così, ho deciso di scrivere a chi si occupava di quell’archivio. La risposta è stata velocissima: mi hanno confermato che quel film esisteva ma che non era in loro possesso, perchè era conservato alla cineteca di Milano, il museo del Cinema».

Ovviamente, Musajo Somma non si ferma: «Chiedo informazioni alla cineteca e il giorno dopo trovano il film: in bobina, non ancora digitalizzato. Un servizio che la fondazione Cineteca Italiana poteva fare, ma a pagamento: ho perciò deciso di farlo digitalizzare a mie spese, ed è quello che si vedrà al MIV il 14 maggio».

La data della proiezione non è casuale:  Il 14 maggio 1932 Federico Consolo e Enrichetta “Rysia” Toeplitz si sposarono nei giardini di Villa Toeplitz,  di proprietà dello zio Giuseppe, e il documento verrà proiettato nel 90esimo anniversario delle loro nozze.

L’appuntamento è al MIV: che per l’occasione tornerà agli anni 30, con un’esposizione di tele, ceramiche, pizzi, moto, autovetture, fotografie accompagnate da figuranti e da un abito da sposa d’epoca accompagnato dal tight dello sposo.

«Sono ben 37 le realtà coinvolte, che hanno contribuito sponsorizzando parte dell’organizzazione o prestando oggetti – spiega Somma – La cosa straordinaria e che di tutte le persone interpellate,  nessuno ci ha detto di no. C’è stata fin da subito una grande voglia di partecipare e di portare avanti un piccolo pezzo di storia locale. L’evento è frutto di una grande collaborazione tra realtà museali, associazioni, scuola e artigiani locali».

UN FILM PROFESSIONALE PER DEGLI SPOSI “VIP”

Quello che si vedrà al MIV il 14 maggio non sarà un “filmino da matrimonio” in senso stretto: innanzitutto, perché a quell’epoca non era usuale, e nemmeno possibile tecnicamente, un “filmino” come è diventato di moda decenni dopo, e poi perché è stato realizzato da una vera e propria casa cinematografica, con gli standard dei film muti dell’epoca.

«Il film dura 12 minuti, ed è pieno di spunti: diviso in capitoletti, mostra molto bene la villa e gli invitati – spiega Musajo Somma: l’unico, insieme ai membri operativi dell’associazione, ad averlo visto –  Ed è stato realizzato con macchine professionali e una vera e propria regia come dono di nozze del cugino della sposa, Ludovico Topelitz, figlio di Giuseppe, il proprietario della Villa: Ludovico era infatti direttore di una casa cinematografica di Roma, la Cines, e utilizzò macchinari e maestranze professionali. Non si tratta di un film amatoriale».

TRA GLI INVITATI, ANCHE UN GIOVANE ENRICO CUCCIA

Paolo Musajo Somma, una volta acquisito il film, non si è però fermato: la sua curiosità è caduta anche sugli invitati, che facevano parte dell’altissima società finanziaria dell’epoca: Giuseppe Toeplitz, banchiere polacco naturalizzato italiano, era Consigliere Delegato della potentissima banca Commerciale Italiana, fondata nel 1894, e fu uno dei principali artefici del suo successo e potere internazionale.

Federico Consolo, lo sposo, era il figlio del direttore della filiale londinese della banca, aperta nel 1918, l’economista Enrico Consolo. Con lui al matrimonio, secondo quanto riporta l’archivio banca Intesa, erano anche presenti tra gli altri  Ettore Conti storico presidente Comit, Angelo Sraffa, professore della Bocconi e padre di Piero Sraffa,  e la signora Polo, cognata di Arturo Toscanini.

Ma quello che sarebbe diventato il vip più vip di tutti, è nelle immagini solo un ragazzo di belle speranze, giovane e ambizioso bancario a Londra a quell’epoca, destinato però a raccogliere le sorti dell’intero sistema bancario italiano: Enrico Cuccia. «In realtà non era chiaro fin da subito che ci fosse, semplicemente guardando mi sono reso conto di questa figura che, malgrado fosse un ragazzo, aveva già la postura con le mani dietro la schiena che lo rese famoso decenni dopo – spiega Musajo Somma – ho fatto qualche ricerca in più, che ha collocato Cuccia in quegli anni a Londra, e con i riscontri fotografici ho potuto avere conferma che è proprio lui».

UNA “PRIMA VOLTA” PER LA VARESE NASCOSTA

L’evento, che si aprirà alle 9.30 del 14 e durerà tutta la mattina – tra esposizioni, convegni e naturalmente la visione del film – è il primo evento pubblico dall’associazione “La Varese Nascosta“, nata proprio per portare offline alcune iniziative nate nel gruppo social.

«Speriamo sia solo la prima di una serie di eventi» confida Musajo Somma, che ricorda il suo coinvolgimento nel popolare gruppo: «La Varese Nascosta è stata ideata grazie a Luigi Manco e Andrea Badoglio, che hanno avuto l’idea di aprire questo gruppo. Ed è stato in particolare Andrea ad avermi coinvolto. “Galeotta” è stata una stampa antica che ho nel mio ufficio, che raffigurava il sacro Monte. Era l’epoca in cui si discuteva del parcheggio del sacro Monte, e il coinvolgimento è partito da lì».

Una delle principali caratteristiche del gruppo è, malgrado l’alto numero  di partecipanti, la civiltà e la leggerezza, ma anche la serietà e la competenza, con cui si affrontano i tanti argomenti che vogliono “far emergere” piccole perle di Varese, la “Varese Nascosta”, appunto: «E’ un lavoro che si mette in pratica con un intero team, che si preoccupa di “tener pulito il gruppo” : senza bandiere, soprattutto, per guardare i fatti tenendo fuori il più possibile politica e polemiche. I social sono uno strumento bellissimo, ma è difficile trovare un ambiente pulito nel quale ritrovarsi sia piacevole. Un’area protetta dove possiamo tutti godere di questi aspetti ed è piacevole intervenire perchè ci si rispecchia in questo modello».

22 Aprile 2022
Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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