Ancora lontana una vera strategia preventiva contro gli infortuni

Allarme della Cisl sulle condizioni lavorative nel grande scalo del varesotto

Riceviamo e pubblichiamo

Sono passati due mesi dai gravi infortuni che hanno causato la morte dell’elettricista Dario Comerio ed il ferimento d’altri operai, tra cui un addetto al nastro trasportatore. Nonostante gli incontri sindacali avvenuti con la Direzione SEA, l’istituzione di commissioni paritetiche con il compito di individuare le fonti di rischio ed esaminarne le problematiche tecniche, la FIT CISL di Malpensa riscontra ancora, da parte di SEA, una sottovalutazione delle regole di sicurezza da adottare e che invece sarebbero richieste da un’organizzazione così complessa come quell’aeroportuale.

Riconosciamo un maggior impegno di SEA sulla sicurezza dopo gli incidenti, finalmente c’è più considerazione per il Ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (RLS) che ha portato ad un loro rafforzamento. Il loro riconoscimento sta producendo maggiore operatività e collaborazione finalizzata all’eliminazione o attenuazione d’alcuni problemi.

Quali sono allora i limiti, le difficoltà, le mancate scelte per sviluppare una vera strategia di prevenzione agli infortuni?

Il tema principale da affrontare è la riorganizzazione del lavoro con l’obiettivo di raggiungere la massima efficacia garantendo qualità e sicurezza nel complesso sistema aeroportuale. La Fit Cisl ha più volte richiesto un confronto tra le parti sulle verifiche e controlli dedicati alle procedure d’affidamento delle gare d’appalto, di servizio e di forniture nonché di costo del lavoro in relazione alla professionalità. I cambiamenti avvenuti nell’organigramma aziendale, su cui non facciamo valutazioni in merito, il rafforzamento del "Servizio di Prevenzione e Protezione", con l’inserimento di nuove risorse, da soli non saranno sufficienti a migliorare la situazione. Riteniamo che la scelta soggettiva operata dall’Azienda debba rispondere ad una logica di carattere tecnico e professionale attraverso percorsi informativi e formativi tali da assolvere le numerose emergenze di prevenzione e sicurezza attualmente esistenti.

Il Coordinamento della Sicurezza aeroportuale, composto dalla SEA, dalle Associazioni degli Imprenditori, da Cgil-Cisl-Uil, dai RLS, dall’ASL, dai Vigili del Fuoco, dall’ENAV ed ENAC, è una richiesta che la Cisl, anche attraverso i suoi massimi esponenti confederali, ha da qualche tempo avanzato.

L’incontro tra Cgil, Cisl e Uil ed ASL, avvenuto nello scorso mese di gennaio, ha evidenziato la presenza ormai costante dell’ASL nel sedime aeroportuale e l’importanza di tale proposta. Il compito del coordinamento sarebbe di favorire l’affermazione di un’organizzazione nel sistema della sicurezza, in modo che le circa 300 aziende presenti in aeroporto, applichino procedure e regole comuni, finalizzate all’eliminazione e diminuzione dei rischi che possono causare infortuni.

Ultimo, ma non per importanza, è il tema delle risorse finanziarie che la SEA, attraverso i sui maggiori azionisti, è disponibile a mettere in campo. Abbiamo chiesto alla SEA di conoscere, nella previsione del bilancio 2000/2001, il "Piano delle spese relativo alla prevenzione e sicurezza" ma nessuna risposta è stata data in merito. Tale comportamento nasconde incapacità amministrative/organizzative oppure come crediamo la mancata volontà di considerare questo capitolo di bilancio quale priorità? In ogni caso condanniamo tale comportamento.

 

I Lavoratori ed i Cittadini hanno il diritto di lavorare, viaggiare ed abitare consapevoli che tutto si sta facendo per garantire la loro incolumità e salute. Oggi questo non è ancora realtà. Noi siamo disponibili a confrontarci, a collaborare ed impegnarci in questa direzione. Chiediamo a tutti i Soggetti interessati di fare altrettanto, in base alle proprie competenze e responsabilità a partire dalla SEA.

 

La Fit Cisl di Malpensa

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Pubblicato il 28 Febbraio 2001
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