Dal Chiapas a S.Fermo con il sogno di un bar in Messico

E' stata la prima all'ultimo corso di barman dell'Ascom, ama un italiano e vuole diventare imprenditrice: storia di Esperanza, che sogna di riportare i guadagni del turismo messicano ai messicani

Ha ventidue anni, è tanto carina, discendente dei maya e innamorata di un ragazzo di S.Fermo, ed è una bravissima barman: Esperanza Sanchez Rodriguez, messicana di Tuxtla Gutierrez, Chiapas, ha vinto a Varese l’ultima edizione del corso di barman dell’Ascom varesina, con un cocktail da lei inventato e intitolato "O’ pato lucas", che poi è il duffy duck dei cartoni detto in spagnolo, che ha questi ingredienti: 2 decimi di vodka, 2 decimi di cherry brandy, 4 decimi di acqua tonica e 2 decimi di succo d’uva.

Ma cosa ci fa una chiapaneca  ad imparare a fare cocktail a Varese ? "sono qui per lui" dice indicando Paolo, il suo ragazzo per cui da quasi tre anni viaggia avanti e indietro tra il Messico e San Fermo "ci siamo conosciuti a San Cristobal de Las Casas, dove io stavo studiando lingue, e da allora abbiamo fatto in modo di non lasciarci più. Compatibilmente con i visti, naturalmente…"  

Già, perché visti "per amore" non ci sono, e Esperanza non poteva che rinnovare di volta in volta visti turistici trimestrali, allo scadere dei quali doveva tornare in Messico. E poi, per rivedere il suo Paolo, ritornare in Italia dopo qualche tempo.

"Da qualche giorno ho però un visto di studio che dura nove mesi" spiega. E cosa studia Esperanza in Italia? "L’italiano. e poi ho voluto fare pratica di cocktail internazionali. Cocktail nazionali li ho già imparati al mio paese quando ho fatto esperienza in un bar".

Ma la lingua italiana servirà in Messico? "Altroché. Ci sono mete tra il Messico e i Caraibi dove gli italiani sono numerosissimi". in effetti gli italiani sono un popolo di turisti e non di poliglotti, cosicché se trovano qualcuno che parla nella loro lingua gli sono grati per sempre. Bella mossa. "Figurati che io ho imparato a cucinare italiano in un ristorante vicino a Cancun, in Messico. Ristorante gestito da svizzeri, in una proprietà che era delle figlie di Bush. Le cose da noi funzionano così: tutti i posti dove i turisti lasciano fior di soldi sono di proprietà straniera, e ai messicani che ci lavorano danno 350mila lire al mese. Il problema in questo caso siamo noi, i messicani: con un piatto di fagioli e una tortilla gli stranieri accontentano la maggior parte di quelli che cercano lavoro, che non capiscono che quella terra è loro e che gliela stanno portando via. Quando ci sono le elezioni, i candidati presidenti fanno cose incredibili nei piccoli paesi interni delle foreste: portano un bel pacco con riso, fagioli e coca cola e si fanno consegnare in cambio la tessera elettorale. Così poi ti ritrovi villaggi di capanne dove non c’è nulla tranne che lattine di coca cola. Quasi quasi mi stupisco che il candidato che ha usato questo sistema l’ultima volta non abbia vinto…" 
Starà cambiando qualcosa anche in Messico… "mah – si inserisce Paolo – chi ha vinto è il presidente della Coca Cola del Messico…"

"Ma sai perché il Chiapas è tanto richiesto? – si infervora Esperanza – perché da noi c’è innanzitutto uranio. E non è la sola cosa che noi abbiamo. Da noi c’è di tutto: abbiamo molta acqua, raccolta in tre dighe che danno energia elettrica a tutto il centro America. Abbiamo inoltre animali pregiatissimi: da noi vivono ancora il giaguaro e la pantera nera. Abbiamo infine una flora rigogliosissima, due foreste importanti, e le principali rovine dei maya. Il nostro pays (gli stati-regioni di cui è formato il Messico, ndr) potrebbe essere un vero tesoro per chi ci abita, e invece abbiamo passato anni a fare tira e molla quando gli USA volevano comprarci. Volevano comprarci, capisce? Un paese non si compra…."

Allora la guerriglia zapatista e Marcos hanno fatto bene, facevano una cosa che era capita dagli abitanti… "All’inizio sì, si sono opposti ad un vero danno per noi. Ora però non so più. Marcos non è chiapaneco, c’è chi dice addirittura che non è messicano. D’altra parte è un bell’uomo, alto, non è mica il tipo della zona…lavorerà per noi?"

Com’è la situazione ora? "Ora è relativamente tranquilla. Dopo le elezioni si è creata una relativa calma. Ma ora il governo ricomincia a dar fastidio agli indigeni, e si prevedono nuove proteste. Hanno imposto delle restrizioni commerciali ai prodotti del Chiapas… Prima però era molto peggio. Io poi che vivevo tra la capitale e San Cristobal, vedevo tutto… mia madre allora non voleva che uscissi, era troppo pericoloso muoversi normalmente per strada…"

La tua intenzione qual’è? "Quella di impratichirmi qui e poi di andare in Messico, con Paolo, e aprire un bel bar con cucina. Una messicana imprenditrice turistica in Messico.. sarebbe bello…" Allora aspetti offerte da bar italiani per lavorare… "Pensa, avrei già anche avuto un offerta con un lavoro in regola. Ma ora ho il visto studente, e con quel visto non si può lavorare… "

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Pubblicato il 01 Febbraio 2001
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