Gli immigrati come capri espiatori

L'Associazione politico- culturale "Una città per tutti" invita a riflettere sulla disinformazione mirata

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo Novi Ligure: quali valori di riferimento insegna ai propri figli la nostra società? Ma anche: perché si tenta di scaricare la responsabilità delle nostre malefatte sui diversi, gli stranieri, albanesi o slavi che fossero?

Nessuno si è sottratto al gioco razzista: non la stampa, che ha subito confermato la tesi dell’omicida straniero; non i politici, della destra in particolare, che hanno cavalcato la tigre della sicurezza dei cittadini. E se un deputato di AN arriva a definire ‘geneticamente predisposti al crimine’ gli stranieri di origine slava in un’interpellanza parlamentare, i leghisti della zona di Novi Ligure debbono disdire la già convocata manifestazione anti-immigrati.

Cosa c’entra tutto questo con la nostra città? Molto, secondo noi. Intanto perché anche Saronno è stata da poco sconvolta da un dramma familiare di altrettanta gravità. Ma anche perché lo ‘straniero – capro espiatorio’ dei problemi sociali c’è anche qui da noi. Sulla stampa locale sensazionalistica (‘Extracomunitario stacca il naso a morsi’, ‘Nella casa abbandonata trovati rifiuti e… stranieri’). Ma anche nella politica della disinformazione mirata. Un esempio: la Lega Nord, che sull’ultimo ‘Città di Saronno’ pubblica l’articolo "Una doccia fredda (di voti leghisti) per far passare la sbornia". Il pezzo è intriso di inesattezze sulla situazione dei cittadini stranieri, chiaramente volte a creare insicurezza tra la popolazione. Esaminiamo la ‘balla’ più macroscopica. Si chiede la Lega: "perché aprire centri di accoglienza per extracomunitari che pagano al crimine organizzato fior di milioni per farsi traghettare in Italia dove arrivano puntualmente appena un centro si svuota". Sanno i leghisti che i ‘centri di accoglienza’ previsti dalla legge sull’immigrazione sono destinati a ricevere solo persone regolarmente presenti sul territorio nazionale, siano essi lavoratori o richiedenti asilo politico? Nel primo caso, le persone non hanno bisogno di arrivare clandestinamente, dato che sono qui con un contratto di lavoro. Nel caso degli asilanti, si tratta di perseguitati politici, che – dopo aver subito attentati alla vita in patria – devono anche subire il ricatto della criminalità organizzata per potervi sfuggire.

Signori della Lega, questa città non ha bisogno di disinformazione, ma di un dibattito serio e privo di pregiudizi sulla questione dell’immigrazione. Noi ci saremo.

Saronno, 27 febbraio 2001 Il capogruppo

Roberto Guaglianone

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Pubblicato il 28 Febbraio 2001
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