Impianto chiuso, comuni a caccia di soluzioni

«A puzzare non è l'impianto». Il presidente dell'Inva diffida i suoi oppositori e ricorre al Tar. Mentre i comuni cercano strade alternative e in alcuni casi più costose

Impianto di compostaggio chiuso e rifiuti umidi a spasso? La situazione per fortuna non è questa, ma lo stop imposto dalla Provincia all’Inva di Gemonio ha costretto i comuni a correre ai ripari per cercare soluzioni temporanee per togliere dalla strada i maleodoranti contenitori dell’umido. Se alcuni enti sono ancora in trattativa per deviare i rifiuti, altri come Varese hanno già risolto il problema. Il capoluogo della nostra provincia si è rivolta direttamente dalla concorrenza. Da domani utilizzerà infatti il nuovo impianto di Ferrera, che sarà inaugurato ufficialmente a settembre, ma già in funzione in via sperimentale.
Ad utilizzare la struttura di smaltimento gemoniese sono anche ventidue comuni del Coinger, il consorzio intercomunale di gestione rifiuti, Castiglione Olona, Lonate Ceppino e Ternate. Gli enti interessati oggi hanno avuto un bel da fare per tamponare l’emergenza. Se se si toglie Varese, che a Ferrera ha addirittura trovato condizioni vantaggiose, come confermato dall’assessore responsabile dei rapporti con Aspem Franco Taddei, ci sono comuni che potrebbero avere costi aggiuntivi, dovuti a tempi di trasporto più lunghi.
«Per il momento siamo riusciti a tamponare l’emergenza – spiega il presidente del consorzio Igino Munaro – per il conferimento dell’umido infatti utilizziamo altri due impianti oltre Gemonio, uno in provincia e l’altro fuori, se l’Inva dovesse restare chiusa per più di quindici giorni o un mese, cominceremmo ad avere problemi economici importanti». Se i prezzi di conferimento variano del 3 o 4 per cento fra i diversi impianti, a cambiare è il costo del trasporto che fa la differenza che conta nello smaltimento.
Più tranquillo è invece il sindaco di Castiglione Olona Giorgio Luini. «In passato abbiamo già avuto questo problema e l’azienda che gestisce i rifiuti del comune, che è la Econord, aveva dirottato a Pavia tutto il nostro umido, ci era costato di più, ma con l’Inva ora c’è un contratto che prevede il rimborso delle spese».
Per la società presieduta da Piero Marchelli, il mancato guadagno è sicuro, ma con la differenza che non riguarda i contribuenti. Il presidente dell’Inva ha già preso le sue contromisure. La prima è una diffida alla procura della Repubblica rivolta al sindaco di Cittiglio, che in questi ultimi mesi è stato il più animato avversario dell’impianto. «Il sindaco Galliani ha utilizzato in maniera strumentale l’impianto, mentre la provincia di Varese ha emanato provvedimenti senza attenersi a nessuna perizia, analisi tecnica e indagini istruttorie». «Ricorreremo al Tar, anche se i tempi rendono il ricorso molto difficile per la chiusura degli uffici, i tempi sono inoltre ridicoli perché ci risulterà quasi impossibile sgomberare l’area da 1500 metri quadrati di compost».
Piero Marchelli resta inamovibile. A puzzare non è il suo impianto. «Noi di perizie e di controlli tecnici alla provincia ne abbiamo offerti, a marzo, in collaborazione con l’Arpa abbiamo monitorato l’aria per una settimana e i risultati dicevano che in un quel periodo le punte di cattivo odore era state di 8 minuti circa, un dato davvero minimo e irrisorio». Insomma la puzza non arriva da questo impianto, che, secondo quanto riferisce io proprietario, ha ricevuto un ottimo giudizio dai ricercatori del Ccr (il centro comune ricerche di Ispra) al punto da essere imitato in Europa.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 27 Agosto 2003
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.