La gente vuole contare di più
E’ il vento fresco e nuovo della libera partecipazione che ha indotto un numero incredibile di lettori di Varesenews a esprimere subito, a notizia caldissima, appassionati giudizi sull’ipotesi del Macchi 326 collocato in piazza Monte Grappa. Li ringraziamo soprattutto perché una volta di più dalla città è venuto un segnale importante: la gente sente, e forte, la necessità di maggiore ascolto da parte delle istituzioni, vuole essere soggetto attivo nella comunicazione e non più il terminale di decisioni prese senza reali approfondimenti e confronti nemmeno in una sede tradizionale come il Consiglio comunale.
Varesenews ringrazia anche Silvano Colombo per la sua autorevole lettura critica della nuova piazza che è tutta di marca varesina: i progettisti sono infatti gli architetti Giavotto e Leandro Redaelli che a Marcello Morandini hanno chiesto la consulenza.
La parola di Colombo ricorda quella che numerosi professionisti per anni e anni levarono in Consiglio comunale nell’interesse esclusivo della comunità.
Le difficoltà incontrate da Palazzo Estense nell’ultimo ventennio vengono anche dalla grande fuga dei professionisti dalla politica. Se ai partiti riuscirà un’azione di recupero in occasione delle elezioni di maggio, allora si potrà pensare a un futuro migliore per Varese. Anche se molto dipenderà sempre dalle capacità dal sindaco.
Poche ore prima dell’ultima riunione del Consiglio comunale – sarebbe stata raro esempio di cannibalismo
politico – Varesenews rendeva noto un microsondaggio
sui sindaci del passato e del presente. L’iniziativa era stata presa per i replicati elogi del ministro Maroni a Fumagalli, dopo Monti e Bronzi terzo primo cittadino uscente per iniziative della magistratura.
Ossola è stato il sindaco più votato, seguito da Oldrini.
Al quinto posto Dall’Ora, al sesto Fumagalli che ha preceduto Bronzi e Sabatini, gli ultimi della classifica.
Terzo e quarto Gibilisco e Fassa, ovvero due giovani
senza esperienza, ma che ebbero o si procurarono collaboratori preparati . Mettendo in disparte la tentazione del potere e grazie a cultura, umanità e disponibilità verso la gente, sono entrati nella piccola storia di Palazzo Estense.
Forse nessun cronista se ne era accorto. E nemmeno gli interessati. E’ la conferma che sono stati sindaci con spirito di servizio, ben lontani da possibili comportamenti non sempre ispirati alla democrazia.
Voglio sottintendere che Fumagalli è stato
antidemocratico? No, però colgo l’occasione per dire che non mi è mai piaciuto che per due o tre anni anni, con evidente assenso dei dirigenti della Lega, egli abbia negato all’opposizione l’accesso al giornale telematico del Comune. Pagato con i soldi di tutti i varesini.
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