Per non parlare di un problema basta crearne un altro

Come si fa a evitare che la gente si interessi a un problema che non si vuole o non si può risolvere? Semplice, si crea un altro problema di profilo più basso che distolga l’attenzione da quello più serio. In soldoni: dopo le penetranti osservazioni del Preside di Medicina sul futuro della nuova struttura ospedaliera di Varese e sulle criticità che sono venute alla luce nel corso dei lavori, dopo la querelle sul Pronto Soccorso a tutt’oggi in affanno, i vertici dell’Ospedale, hanno forse dato risposta o assicurazioni plausibili o soluzioni concrete? Nossignori, hanno sollevato il problema dei parcheggi automobilistici in ospedale che francamente non ci sembra al primo posto nelle priorità risolvendolo, a detta loro però, con strategie che inevitabilmente comporteranno ulteriori problemi ai lavoratori e al pubblico, problemi che si trascineranno a lungo nel tempo.
Non vorremmo sentirci dire che questo piano è propedeutico al trasferimento nel nuovo ospedale, dato che a 6 mesi dal promesso trasferimento non esiste un piano di “trasloco” delle apparecchiature, dei pazienti e di tutto il materiale. L’estensore del nuovo piano parcheggi, che non tiene minimamente conto degli orari di lavoro delle diverse figure professionali e che quindi denota una competenza molto limitata, è forse il responsabile della “logistica” dell’ospedale, cioè colui che si occupa dei trasferimenti e dei traslochi? Se così fosse vorremmo sapere in quale misura si potrà contare su di lui per il megatrasloco dell’ ospedale.