I tre carnevali
Quando il Carnevale finisce gli ambrosiani e la loro diocesi, della quale Varese fa parte, hanno il privilegio di cospargersi il capo di ceneri una quattro giorni dopo coloro che sono chiamati a osservare il rito romano. Ecco perché per noi oggi è “sabato grasso”, culmine della festa; il silenzio penitenziale avrà inizio domani, quando carnevale, i suoi carri e le sue illusioni saranno già in rimessa per un anno.
Il 2007 però potrà essere ricordato come l’ anno dell’abbondanza dal momento che possiamo registrare la presenza di altri due carnevali: quello del blocco del traffico chiesto ai Comuni dalla Regione Lombardia e quello della politica nazionale, che ha dato vita a una inaspettata crisi di governo.
Il progetto del presidente lombardo Formigoni era interessante: uno stop regionale dell’Alta Italia come segnale forte di attenzione all’inquinamento, come voglia di rimediare, prima di tutto sotto l’aspetto culturale, a una situazione ambientale già devastante.
Fermandoci alla sola Lombardia abbiamo visto molti sindaci negarsi all’evento, boicottare l’iniziativa con motivazioni assai fragili: sono apparsi a volte davvero cattivi maestri per i giovani delle loro comunità, quei giovani che fra non molto tempo pagheranno duramente in termini di salute il disastro ambientale causato anche dai furori della civiltà dell’auto.
Guardando all’insipienza del popolo dei disobbedienti, mi sono ricordato del primo shock petrolifero, quando – sono trascorsi diversi decenni – l’Occidente si trovò di fronte alla chiusura dei rubinetti da parte dei paesi produttori e a un pesante contesto internazionale con un Medioriente esplosivo.
Furono varate le “domeniche a piedi” per sensibilizzare la gente, per invitare alla riflessione davanti al problema del risparmio energetico.
Ricordo gli italiani di quelle domeniche: scatenarono la loro fantasia, le vie e le piazze furono percorse dai più incredibili mezzi di locomozione, anche cavalli, asini, buoi si ritrovarono a trainare carri che forse avrebbero fatto bella figura nelle sfilate carnevalesche tradizionali. Ci fu allegria, la gioia di stare insieme da parte di sconosciuti, furono giorni bellissimi anche per le famiglie, unite come non mai.
I tempi sono cambiati, individualismo ed egoismo hanno prevalso, il senso della comunità è di pochi, la nostra è una società che guarda molto meno al prossimo.
E oggi il prossimo, se parliamo di questione ambientale, non è Formigoni, ma siamo noi stessi, solo che non ce ne accorgiamo. Il prossimo sono i nostri figli ai quali con le nostre cecità certamente non prepariamo un buon futuro.
La mancata totale adesione allo stop alle auto è dunque un brutto scherzo di carnevale che facciamo a noi stessi.
Infine il terzo carnevale, quello della politica. Che ha pure il suo scherzo. Oggi infatti è nato un Centrosinistra denaturato.
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