Alla “Moro” la campanella suona 15 minuti prima, mamme e papà perplessi
Il direttore: «Scelta dettata da motivi di sicurezza». Per il presidente di Legambiente Barcucci l'ordinanza è "illegittima" e crea problemi ai genitori che lavorano
Cambia l’orario di ingresso e uscita per gli studenti delle scuole Aldo Moro di via Alba, facenti capo all’Istituto comprensivo Bertacchi, anticipati di 15 minuti e scattano puntuali (è il caso di dirlo) le polemiche, con più di un genitore ritrovatosi in difficoltà a causa di orari lavorativi spesso inflessibili. A portare avanti la polemica, in particolare, è Andrea Barcucci, presidente del locale circolo di Legambiente (e parte in causa come papà), il quale ha scritto sia al direttore Vincenzo Gerundino che ai quotidiani locali per mettere in discussione la legittimità della scelta operata dalla dirigenza: «Non è esagerato parlare di illegittima ordinanza che anticipa l’entrata e l’uscita degli alunni della scuola Moro di 15 minuti, in quanto non sussistono le ragioni urgenti per modificare il contratto che circa 120 famiglie hanno sottoscritto con l’Istituto Bertacchi ed il suo P.O.F.; anche dal punto di vista del rispetto delle mansioni del personale non docente esistono ragioni non valutate e condivise dagli stessi lavoratori».
Spiega la decisione di anticipare l’ingresso (e l’uscita) lo stesso direttore Vincenzo Gerundino: «Abbiamo spostato alle 8,15 l’ingresso degli alunni per ragioni di sicurezza, in quanto all’interno del nostro istituto è presente anche un centro Aias per l’assistenza di persone diversamente abili che devono essere accompagnate all’ingresso in auto (i veicoli devono entrare dal cancello comune del plesso ndr). L’eccessiva presenza di auto, dunque, ci ha spinto a questa scelta che è comunque stata sottoposta all’attenzione del consiglio d’istituto e dei rappresentanti dei genitori».
I quali però, incontrandoli brevemente all’uscita (ore 12,15), sembrano scontenti della novità. «Sicuramente un po’ di fastidio lo dà il cambiamento d’orario» dice Massimiliano S., professione papà in attesa. «Qui negli orari di ingresso e uscita, mattina e pomeriggio, si chiude il cancello per sicurezza, ma guardate ora, abbiamo già due auto in coda che aspettano di uscire dal centro Aias. Onestamente non so se cambiare gli orari fosse la soluzione giusta per ovviare al problema: potevano forse posticipare l’orario del centro, con lo stesso risultato». Tesi ripresa anche dal gruppo di mamme e nonni presenti, che chiedono l’anonimato: «L’andirivieni di auto c’è, non sono tante ma anche loro devono muoversi ma si coinvolge l’intera scuola per venire incontro alle esigenze del centro. Noi non possiamo entrare con l’auto, e abbiamo problemi a parcheggiare, con pochi posti nel controvialetto (in contromano rispetto a via Alba ndr), e ora anche la neve».
Per il dirigente Gerundino non si è trattato nè di una decisione illegittima nè di un atto di deresponsabilizzazione «anzi – ribadisce – non potevamo fare altro, chiediamo da anni all’amministrazione un intervento che risolva il nodo della sicurezza dell’ingresso. Non avendo avuto ancora risposta, abbiamo preso questa decisione, non più prorogabile. Inoltre, al momento dell’uscita abbiamo predisposto un servizio per i genitori che non possono anticipare il ritiro del proprio figlio. I bambini possono rimanere al sicuro, all’interno del plesso scolastico fino all’arrivo del genitore».
Ma l’indomito Barcucci non pare soddisfatto delle pezze giustificative e annuncia battaglia: «Mi adopererò in ogni maniera per ritornare al consueto orario» scriveva, «in quanto la Sua ordinanza costituisce un’interruzione di un servizio pubblico precedentemente sottoscritto».
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