L’Anpi ricorda Angelo Pegoraro
Domenica 18 gennaio alle 11 in via Pegoraro, cerimonia presso il cippo che ricorda il sacrificio del giovane partigiano ucciso dai fascisti 64 anni fa
Come tutti gli anni, l’Anpi commemora il partigiano Angelo Pegoraro. L’appuntamento è per domenica 18 gennaio alle
Nel 1944 il giovane operaio Angelo Pegoraro aveva diciotto anni. Nel febbraio di quell’anno viene licenziato dalla Caproni Vizzola, dove lavora come garzone. Decise allora di trasferirsi a Ghemme (Novara), per lavorare alla Todt, e lì incontrò, per la prima volta, alcuni gruppi partigiani locali. Il contatto coi combattenti, lo scambio di idee, di sentimenti e di comuni e condivise speranze lo spinsero presto ad unirsi a loro nella Lotta di Liberazione. La sua fede negli ideali di libertà e giustizia sociale si rafforzò un poco di più ogni giorno, e abbattere il fascismo e ricominciare da una società rifondata sui valori della Resistenza diventarono i suoi impellenti imperativi. Il nome di battaglia che Angelo scelse di assumere fu Falco. Nel luglio del 1944 partecipò a Besnate ad un’operazione dei Gap, poi si spostò a Villadosia dove la carenza di viveri e gli stenti della vita clandestina lo portarono ad affrontare momenti drammatici. Dopo un rastrellamento nazi-fascista che dispersero il suo gruppo (il 18 ottobre), Falco e il compagno Vinicio raccolsero le armi, le nascosero, e raggiunsero in novembre i reparti partigiani della 124ª Brigata nel novarese. Con loro, e con reparti di altre Brigate, Falco partecipò ad un’azione il 14 dicembre del 1944, oggi ricordata come "battaglia di Suno".
Circa un mese dopo, nel gennaio del 1945, Angelo Pegoraro tornò a casa per visitare la madre che viveva a Gallarate nella via oggi a lui dedicata. Il 16 dello stesso mese venne intercettato e ucciso dai fascisti della locale brigata nera. Il partigiano comunista Falco morì a diciannove anni sulla soglia di casa.
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