Monsignor Carnevali: «Contro la povertà serve l’impegno di tutti, singoli e istituzioni»
"Si deve condividere di più: c'è l'emergenza-casa, ma tante case sono sfitte". E alla politica chiede un idea di sviluppo "che parta dai bisogni fondamentali, non dalle grandi opere"
La realtà della povertà – raramente esibita, spesso nascosta per pudore – è oggi diffusa anche nella ricca provincia del nord e tocca tutti. Anche se si cerca di esorcizzarla, facendo credere (a se stessi) che diventa povero solo chi non ha voglia di lavorare, che in fila a prendere i vestiti ci vadano solo gli immigrati ai margini della società, che si finisca in strada solo per scelta. Che i poveri siano di natura dei disonesti, da allontanare il più possibile.
E invece la crisi fa scoprire ciò che è sempre esistito: la povertà riguarda tutti. Oltre ai senzatetto, le persone senza casa e lavoro che vivono la situazione più estrema, ci sono infatti gli immigrati soli, ma anche quelli regolari con famiglia a carico. E tanti italiani: gli operatori della "Casa della carità" raccontano di singoli e famiglie in difficoltà nei bisogni fondamentali, ma a volte anche di genitori che cercano di mantenere un livello di vita dignitoso magari per i figli che vivono con disagio la povertà rispetto ai compagni di scuola. La crisi economica e occupazionale inoltre aggraverà ancor più la situazione nei prossimi mesi. Le Caritas delle diverse parrocchie di Gallarate distribuiscono viveri e vestiti, promuovono l’integrazione degli stranieri con la scuola di italiano. Ora aggiungono anche il servizio mensa.
«Cerchiamo di rispondere ad alcune esigenze fondamentali delle persone – commenta il decano di Gallarate don Franco Carnevali – Vedremo cosa riusciremo a fare nei prossimi mesi. Ma certo non possiamo prendere in carico tutti i problemi». Come a dire che l’aiuto alle persone in difficoltà non deve tramutarsi in una supplenza di un ruolo che dovrebbe essere di altri e che la Chiesa non deve trasformarsi in un ammortizzatore sociale. Già nell’omelia dello scorso 1° gennaio monsignor Carnevali aveva toccato la questione, riprendendo le polemiche sull’iniziativa del vescovo di Milano Dionigi Tettamanzi di creare un fondo per cassaintegrati e senza lavoro: «Alcuni hanno criticato l’arcivescovo. Ma chiediamoci cosa sarebbe se non ci fossero queste iniziative: anche a Gallarate, chi si prenderebbe cura di tanti poveri nella nostra città?».
Oggi riprede la questione, mettendo in chiaro come la Chiesa cerchi di fare la sua parte, ma che la soluzione è da cercare in altre strade, sia nel gestire l’emergenza, sia nel rimuovere le cause di povertà e disagio: «La città fa già molto, ma si dovrebbe fare di più, servirebbe una solidarietà più diffusa. Serve condividere maggiormente le proprie risorse, in particolare di fronte alle emergenze. Penso all’emergenza-lavoro, ma soprattutto all’emergenza casa: la città è piena di case sfitte, eppure c’è chi dorme in strada e chi fatica a trovare un alloggio degno». Un richiamo deciso alle responsabilità dei singoli, ma anche a quelle dei governanti: «Ai governanti dico che si dovrebbe orientare lo sviluppo in modo retto: oggi si parte dall’idea di sviluppo come grandi opere ed iniziative che abbiano risonanza. Invece si dovrebbe creare lo sviluppo con iniziative e strumenti che siano alla portata di tutti, anche dei più poveri, rispondendo ai bisogni fondamentali della persona».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.