Reguzzoni: “Malpensa non morirà, Malpensa vivrà”
Intervento del vicepresidente dei deputati leghisti Marco Reguzzoni che ha preso la parola in occasione del voto di fiducia sul decreto legge anti-crisi
«In un quadro di giudizio positivo sull’azione di governo e sul presente provvedimento, sono spiacente di dover iniziare dicendo che
«Avevamo chiesto – ha continuato Reguzzoni – che la gestione del fallimento di Alitalia tenesse conto delle esigenze del più importante hub del Paese che ha visto, sotto il governo Prodi, ed è bene ricordarlo, il taglio di mille voli alla settimana. Mille voli tagliati da un giorno all’altro. Il 30 marzo 2008 – precisa il parlamentare leghista – c’erano 1.300 voli. Il 1 Aprile 2008 ne sono rimasti
«
con fatti che rischiano di essere mal interpretati. Siamo costretti a ripetere ogni giorno a mille sindaci padani che è il momento di tirare la cinghia, e poi si elargiscono qua e là contributi significativi, e soprattutto si consente di derogare al patto di stabilità solo per alcuni. Tutto questo è moralmente inaccettabile. Rischia, anzi, e questo ci preoccupa, di essere una autorizzazione morale alla deroga del patto di stabilità per tutti i comuni virtuosi. E’ un invito a derogare: o tutti o nessuno. Non si può dare a Roma quello che è negato agli altri. Sono situazioni che senza dubbio hanno una ragione, ma che al Nord vengono visti come la prova di un atteggiamento “di parte” del governo nazionale, come se la coperta corta fosse sempre tirata da una parte sola e che in questo sistema Milano e il Nord perdano sempre. Non è solo l’impressione della Lega, è il sentimento espresso anche dalle istituzioni milanesi e lombarde e da centinaia di amministratori locali che gestiscono i propri comuni con oculatezza, e ai quali va tutta la nostra solidarietà. Noi crediamo che questa impressione non sia giusta, e che il Governo opera e opererà verso la libertà e con criteri di imparzialità. Ma adesso occorre dare un segnale di attenzione a Milano, a Malpensa e alla Padania, sia in termini di infrastrutture, sia in termini di liberalizzazione. Il provvedimento in discussione già contiene un primo esempio, un emendamento che va nel verso della concorrenza e del libero mercato. Grazie per questo alla Lega che l’ha proposto, al Presidente Giorgetti che ne ha voluto l’approvazione e ai relatori che l’hanno recepito. Nel provvedimento su cui si chiede la fiducia vi sono anche altre misure molto positive, che hanno lo scopo di rilanciare la nostra economia e il nostro tessuto produttivo. In questo quadro economico suona però offensivo che i vertici di CAI tolgano il trasporto merci proprio mentre si discute di competitività delle nostre esportazioni. Quindi ed infine – trattandosi qui di un voto di fiducia –
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