Un intero paese ha salutato il piccolo Alessandro

Tutta Cadrezzate si è stretta attorno alla famiglia di Alessandro Cecconet, il ragazzo morto schiacciato da una jeep domenica 25 gennaio, in un incidente dalle cause ancora da chiarire. Alessandro aveva solo dodici anni e la sua morte ha sconvolto l’intero paese e quelli intorno. La chiesa di Santa Margherita ha accolto, oggi sabato 31 gennaio, la bara bianca del ragazzo alla presenza di don Natale, parroco di Travedona e Cadrezzate, don Franco, don Guglielmo (il vecchio parroco) e monsignor Luigi Stucchi, giunto da Varese per sottolineare il duro colpo che l’intera comunità della provincia di Varese ha subito con questa tragedia.



A spendere parole per Alessandro è stato monsignor Stucchi che nell’omelia ha parlato di «amore umano insufficiente a ridare la vita ma che può aiutare la famiglia in questo momento di dolore terribile». Il monsignore ha ha parlato direttamente al cuore dei presenti esortandoli a pregare nonostante «il nostro cuore dice che Alessandro non è più nostro ma allo stesso tempo dice che sarà per sempre nostro. Siamo qui per raggiungerlo con le nostre preghiere, lui ci ascolta». A seguire è stato il momento del ricordo, rotto dalle lacrime di chi leggeva e dagli applausi della folla dentro e fuori la chiesa, dei compagni delle elementari mentre gli amici di Brebbia gli hanno dedicato la sua canzone preferita suonata con chitarre e flauti.



Mentre la musica preferita di Alessandro risuonava nella chiesa i genitori Isabella e Ivan non hanno smesso di fissare la bara bianca davanti all’altare. Al termine della cerimonia amici e parenti hanno issato il feretro sulle loro spalle per portarlo a braccia fino al cimitero, seguiti dal migliaio di presenti che hanno tributato un grande applauso al momento dell’uscita dalla chiesa. Il dolore di una intera comunità si è consumato, così, tra le lacrime anche di chi non aveva fatto in tempo a conoscerlo.