“Non è utile la strumentalizzazione politica degli anni di piombo”

Nota della consigliera Cinzia Colombo

Riceviamo e pubblichiamo la nota della consigliera  della sinistra Cinzia Colombo relativa al dibattito in Consiglio Comunale di Gallarate sull’estradizione di Cesare Battisti e per una riflessione sugli anni di piombo

La mozione di An ha individuato un problema, rinunciando però a cercare una soluzione. Quanto accaduto negli anni di piombo viene spesso usato in modo strumentale da più parti, quasi mai per sete di verità e giustizia.

E invece sarebbe davvero ora che in Italia si facesse piena luce su quanto avvenuto negli anni Settanta. Sulle responsabilità delle Brigate Rosse e degli altri gruppi armati di sinistra e di destra, sulla stragi neofasciste che hanno colpito il nostro Paese, sui Servizi Segreti deviati e sull’agire di associazioni segrete e illegali a cui alcuni importanti esponenti del mondo politico diedero la propria adesione.

Sarebbe davvero ora di superare la politica dell’emergenza, le sue storture, i vizi di procedura che impediscono un confronto razionale e laico su quegli anni. E che impediscono di accertare la verità. E con essa le responsabilità di chi ha ucciso delle persone, non importa se di destra o di sinistra o se da destra o da sinistra.

E’ questo che è mancato e che manca in Italia e che fa storcere il naso alle altre democrazie, in Brasile come in Francia, sulla capacità del nostro Stato a giudicare correttamente chi è stato accusato di delitti politici in quegli anni.

La vicenda di Cesare Battisti è interna a questo quadro.

Le ricostruzioni della vicenda giudiziaria di Cesare Battisti apparse sulla stampa italiana sono per esempio lontane dalla realtà dei fatti, e addirittura in contrasto con gli atti delle istruttorie e dei processi.

Anche la mozione di AN e quanto detto in consiglio comunale presenta gli stessi errori, dichiarando che Battisti ha partecipato a quattro omicidi.

Battisti venne indicato da "pentiti" come ugualmente responsabile per due omicidi avvenuti lo stesso giorno alla stessa ora. Non è mia intenzione dire se Battisti è innocente o colpevole, non spetta certo a me. Ma certo questa contraddizione dovrebbe almeno fare riflettere sui processi dove il ruolo accusatorio è stato basato quasi esclusivamente sulle dichiarazioni dei pentiti.

Di fronte all’evidente impossibilità logica dell’avere ucciso in due luoghi diversi nello stesso momento, l’imputazione è stata modificata successivamente sì da farlo risultare esecutore materiale di uno (delitto Sabbadin) e "ideatore" dell’altro (delitto Torregiani). In consiglio comunale si è anche detto che Battisti sparò al figlio di Toreggiani, costringendolo alla sedia a rotelle. Eppure Battisti, lo dice l’ex-PM, non era neppure presente. Torregiani, con indosso un giubbotto antiproiettile, affrontò il commando e rispose al fuoco. A rendere la tragedia più amara, fu proprio un suo proiettile a colpire il figlio Alberto. Qualche sera prima, Torregiani con un suo cliente stava cenando in un locale. Ad un certo punto entrarono due rapinatori armati; Torregiani e l’amico estrassero le loro pistole e scatenarono una sparatoria nella quale, oltre a un rapinatore, morì anche un cliente, che sarebbe ancora vivo se tutti avessero mantenuto i nervi saldi anziché cercare di farsi giustizia da soli. 
Questo episodio non giustifica in alcun modo la giustizia sommaria dei PAC, tanto più che se Torregiani era colpevole di giustizia sommaria, somministrandogli la stessa medicina e facendo colpire un innocente non si fece che replicare quanto lui aveva fatto al ristorante.  
Ma appunto, proprio perché non c’è rischio di giustificare l’attentato, perché rimuovere l’episodio da tutte le ricostruzioni del contesto?  
 
E ancora: perché omettere di ricordare le proteste di Amnesty International per il modo in cui furono trattati i sospetti durante il fermo di polizia nell’istruttoria Torregiani? Amnesty International usò l’inequivoco termine di "tortura". Aveva ragione? Aveva torto? Rimuovendo, non lo scopriremo mai. 

Non è utile la strumentalizzazione politica degli anni di piombo; serve ricercare una soluzione politica per un problema che fu ed è politico e non solo criminale. Solo così si può sperare di capire cosa successe e come quegli accadimenti condizionarono la vita pubblica italiana. Solo così potremo poi chiedere l’estradizione di Battisti, senza che il Brasile, ma anche senza che l’opinione pubblica europea e i loro Governi, abbiano fondati dubbi per come quei processi sono stati condotti.  

Cinzia Colombo

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Febbraio 2009
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