A Bergamaschi un dieci “distratto”
Ottima la relazione fatta dal direttore dell'azienda ospedaliera al Consiglio comunale che si è, però, lasciato sfuggire qualche importante dettaglio
Il direttore generale della nostra azienda ospedaliera, Walter Bergamaschi a differenza di altri suoi predecessori ha una buona frequentazione con la capacità di dialogo, i toni giusti e un aplomb che spesso prendono in contropiede rappresentanti di altre istituzioni, politici, giornalisti e cittadini che, a volte con mille ragioni, vorrebbero avere da lui convincenti spiegazioni in ordine a situazioni insoddisfacenti della pubblica sanità.
E’ accaduto anche in occasione dell’incontro di Bergamaschi con il Consiglio comunale: infatti alla fine, dicono le cronache, l’intera squadra che ci rappresenta a Palazzo   Estense ha accettato valutazioni e approfondimenti sciorinati con convincente dialettica dal DG   nelle sue risposte a domande che magari pretendevano di essere insidiose.
Pare che, sulla questione dei posti letto, nessuno abbia obiettato quando Bergamaschi ha detto che in effetti i letti (568) del Circolo sono meno di quanto prevedano gli indici nazionali, ma i conti poi quadrano se riferiti all’intera azienda, cioè per la statistica non conta che i varesini a volte debbano farsi ricoverare in altre realtà ospedaliere. E a nessuno, sto alla cronaca, è venuto in mente e di avere notizie sui tempi di attesa per farsi curare o semplicemente  per esami o addirittura semplice visite. Nessuno si è ricordato della recente dura presa di posizione di un luminare come Paolo Cherubino proprio sulla questione della disponibilità di letti.
Il direttore Bergamaschi è uno che lavora sodo e ha anche presentato pazientemente i progetti ai quali attende con impegno e che a Palazzo Estense tutti dovrebbero conoscere . Lo sviluppo del Circolo e del Del Ponte sono già bene impostati e deve essere stata dolce musica per il Consiglio comunale, ormai abituato alle ristrettezze  di cassa, sapere di importanti progetti già finanziati, segnale questo di una Regione finalmente attenta alla sanità varesina. 
Musica tanto dolce da far dormire se non si è posta a Bergamaschi una questione assai delicata e già da tempo sollevata dall’ambiente medico. Mi riferisco alla grande lodevole spinta per avere un ospedale pediatrico eccezionale alla quale però non fa riscontro nessuna iniziativa di pari livello perché alle cure secondo moderni crismi dei bimbi si affianchino nuove attività per garantire il meglio anche alle mamme e alla donne in genere. Se noi avremo un “Ponte” pediatrico strepitoso, ma poi per le donne, a causa di interventi e esami specialistici, e a volte per situazioni drammatiche, ci continuerà a essere la spola di autoambulanze con l’ospedale di Circolo o, come è accaduto di recente, la mobilitazione di intere équipe per salvare una vita, non è che potremo essere fieri dell’obiettivo raggiunto.
Musica tanto dolce da far dormire se non si è posta a Bergamaschi una questione assai delicata e già da tempo sollevata dall’ambiente medico. Mi riferisco alla grande lodevole spinta per avere un ospedale pediatrico eccezionale alla quale però non fa riscontro nessuna iniziativa di pari livello perché alle cure secondo moderni crismi dei bimbi si affianchino nuove attività per garantire il meglio anche alle mamme e alla donne in genere. Se noi avremo un “Ponte” pediatrico strepitoso, ma poi per le donne, a causa di interventi e esami specialistici, e a volte per situazioni drammatiche, ci continuerà a essere la spola di autoambulanze con l’ospedale di Circolo o, come è accaduto di recente, la mobilitazione di intere équipe per salvare una vita, non è che potremo essere fieri dell’obiettivo raggiunto.
Allora ai legittimi consensi per  Walter Bergamaschi la politica cittadina e segnatamente il Consiglio comunale dovranno aggiungere attenzione, impegno e azioni perché lo sviluppo della nostra Azienda ospedaliera sia completo e ai varesini venga offerta una assistenza totalmente affidabile sia per la logistica, vedi i posti letto, sia come richiede il semplice buon senso,
in ordine alle problematiche delle cure delle donne al Del Ponte.
														
								
													
							
													
						
						
												
            
            
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