Gli studenti del Tosi in visita a Bruxelles: “L’Europa siamo noi”
In gita premio per un progetto apprezzato dalla Commissione europea, 40 studenti dell’Itc Tosi hanno vissuto un’esperienza particolare insieme ai ragazzi di altri sei paesi
«All’improvviso è diventato così logico ciò che prima era magari sfuggito: non erano più solo italiani, ma giovani cittadini europei». Il commento, fatto dall’insegnante accompagnatrice alla “gita” a Bruxelles di 40 studenti dell’Itc Tosi di Busto, racchiude il senso dell’inziativa a cui questa scuola, insieme ad altri 6 istituti europei, ha partecipato su invito specifico della Commissione europea.  «Ci siamo resi conto che facciamo parte di una comunità allargata – commenta Luca, studente della IV BL ( a sinistra, con accanto Ivana e Cinzia) – L’incontro con giovani di altri paesi, il confronto e il dialogo ci hanno fatto capire che possiamo veramente costruire il nostro futuro. Proprio noi giovani, che iniziamo a sentire in modo comune».
«Ci siamo resi conto che facciamo parte di una comunità allargata – commenta Luca, studente della IV BL ( a sinistra, con accanto Ivana e Cinzia) – L’incontro con giovani di altri paesi, il confronto e il dialogo ci hanno fatto capire che possiamo veramente costruire il nostro futuro. Proprio noi giovani, che iniziamo a sentire in modo comune».
 «Ci siamo resi conto che facciamo parte di una comunità allargata – commenta Luca, studente della IV BL ( a sinistra, con accanto Ivana e Cinzia) – L’incontro con giovani di altri paesi, il confronto e il dialogo ci hanno fatto capire che possiamo veramente costruire il nostro futuro. Proprio noi giovani, che iniziamo a sentire in modo comune».
«Ci siamo resi conto che facciamo parte di una comunità allargata – commenta Luca, studente della IV BL ( a sinistra, con accanto Ivana e Cinzia) – L’incontro con giovani di altri paesi, il confronto e il dialogo ci hanno fatto capire che possiamo veramente costruire il nostro futuro. Proprio noi giovani, che iniziamo a sentire in modo comune».I 40 studenti del Tosi sono volati a Bruxelles grazie al risultato di un progetto realizzato lo scorso anno. Dieci ragazzi di scuole, provenienti da sei paesi divers,i si erano ritrovati in Germania per parlare di energia. Avevano simulato i lavori di una commissione producendo una risoluzione che è poi stata inviata a Bruxelles. E qui, i funzionari europei, apprezzando il rigore della struttura e la concretezza dei contenuti, hanno voluto premiare i partecipanti con una visita alla sede del Parlamento nella capitale belga: « È una città fantastica – commenta Cinzia, IV BL– sei in Belgio ma, contemporaneamente, senti lingue diverse, vedi persone che provengono da tutt’Europa e percepisci cosa significhi “casa comune”».
 Per i ragazzi, la visita turistica è stata solo una parte della gita. La Commissione ha aperto loro anche le porte dell’emiciclo parlamentare. Tutte le delegazioni delle sei scuole si sono sedute per dare vita a una nuova discussione su un altro dei temi caldi dell’Europa: la migrazione. « Entrare nel parlamento è stata un’emozione indescrivibile – commenta Ivana, IV BL – sei nel luogo dove vengono prese le decisioni. Respiri l’aria di ufficialità ma, nello stesso tempo, vedi che è tutto molto concreto…. raggiungibile». « Noi dibattevamo con gli altri ragazzi di differenti paesi – ricorda Cinzia – All’inizio eravamo un po’ intimiditi poi ci siamo resi conto che eravamo perfettamente in grado di sostenere le nostre idee e ci siamo buttati perché era giusto che facessimo capire le nostre tesi».
Per i ragazzi, la visita turistica è stata solo una parte della gita. La Commissione ha aperto loro anche le porte dell’emiciclo parlamentare. Tutte le delegazioni delle sei scuole si sono sedute per dare vita a una nuova discussione su un altro dei temi caldi dell’Europa: la migrazione. « Entrare nel parlamento è stata un’emozione indescrivibile – commenta Ivana, IV BL – sei nel luogo dove vengono prese le decisioni. Respiri l’aria di ufficialità ma, nello stesso tempo, vedi che è tutto molto concreto…. raggiungibile». « Noi dibattevamo con gli altri ragazzi di differenti paesi – ricorda Cinzia – All’inizio eravamo un po’ intimiditi poi ci siamo resi conto che eravamo perfettamente in grado di sostenere le nostre idee e ci siamo buttati perché era giusto che facessimo capire le nostre tesi».Un dialogo franco e aperto che ha fatto emergere i particolarismi nazionali ma, allo stesso tempo, ha individuato il piano comune d’intesa su sui lavorare per arrivare ad una soluzione condivisa.
«In questa scuola siamo abituati alle opportunità. Ma questa lezione di democrazia è stata veramente importante – spiega Luca che a giugno andrà a votare per la prima volta – Io credo che noi italiani non abbiamo ancora bene le idee chiare su cosa si faccia concretamente a Bruxelles. Apparteniamo ad uno Stato che ha fondato l’Europa ma ancora dedichiamo poca attenzione a Bruxelles. Io mi voglio preparare al voto ascoltando bene cosa diranno i politici. Mi aspetto trasparenza e chiarezza, proposte concrete che possano effettivamente far crescere l’Europa».
														
								
													
							
													
						
						
												
            
            
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