Quando Gallarate portò il suo nome in alta quota
Al CAI proiezione di filmati amatoriali del 1957. Immagini che ricordano anche la difficile impresa di costruzione del bivacco dedicato alla Città, a quota 3960 metri
Le immagini risalgono al 1957, anno in cui fu inaugurato il bivacco Città di Gallarate, uno dei quattro installati dalla sezione, posto in alta quota sopra Macugnaga (3960 metri) e accessibile sia dall’Italia che dal lato svizzero, da Zermatt. La sua costruzione fu una impresa particolarmente avventurosa: montato a Gallarate e benedetto dall’allora prevosto Gianazza, fu portato a quota 3000 metri nell’estate del 1956, ma disiguidi e contrasti tra gallaratesi e guide fecero sospendere l’operazione di trasferimento in quota. L’operazione proseguì grazie all’impegno del presidente della sezione Arturo Buffoni e il bivacco fu ultimato poche ore prima dello scatenarsi di una bufera che durò poi parecchi giorni. Una autentica corsa contro il tempo: la struttura è ancora oggi efficente e a disposizione degli scalatori del Jagerhorn.
Altra testimonianza storica dell’attività della sezione è il filmato realizzato durante l’inaugurazione del rifugio intitolato a Pietro Costa (1751 metri), riaperto in quegli anni dopo i lavori sulla vecchia struttura che portava il nome “Domus Nostra”. Quella di martedì sarà una serata per scoprire o ricordare l’alpinismo di cinquant’anni fa, ma magari anche per rivedersi o rivedere amici e parenti nelle immagini impresse sulle pellicole 8 millimetri del tempo. L’appuntamento è in via Cesare Battisti, alle 21.00
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