Si sciolgono i ghiacciai: cambiano i confini tra Italia e Svizzera
Mentre il riscaldamento globale sta modificando la conformazione dei confini naturali, i governi dei due paesi hanno deciso di adeguare anche i confini politici
Forse non si diceva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quindi fa un certo effetto scriverlo. In Europa gli stati hanno intenzione di modificare dei confini, in particolari quelli tra Italia e Svizzera.
Questa volta, però, non parliamo di espansioni militari: più semplicemente è lo scioglimento dei ghiacciai sulle catene montuose ad imporre un cambiamento formale. Pare infatti che la conformazione delle montagne in alta quota, tra Italia e Svizzera, stia cambiando talmente tanto da rendere poco utile l’attuale divisione politica. Non è una questione trascurabile e trascurata: i governi italiano e svizzero hanno già individuato due gruppi di ricerca, che collaboreranno nella ridefinizione delle cartografie.
Per l’Italia se ne occuperà l’Istituto Geografico Militare di Firenze, per la Svizzera sarà compito di Swisstopo, l’agenzia cartografica federale.
Dove sono previsti i cambiamenti? Sicuramente sul Plateau Rosà del Monte Cervino, sul Monte Rosa e sul Pizzo Bernina. Proprio qui la natura sembra stia soffrendo del riscaldamento termico. Per chi abita sul confine, niente paura: parliamo di confini ad alta quota, dove non esistono abitazioni.
L’Italia non cambia i confini con la Svizzera dagli anni Settanta, quando il Generale Carlo Colella si occupò della revisione dei confini dovuta alla deviazione artificiale di un torrente, necessario alla realizzazione della Como-Lugano. La precedente Convenzione tra Svizzera e Italia fu firmata a Berna nel 1941 e l’ultimo rilievo della linea di confine risale agli anni Venti e Trenta.
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