«Annullare il monumento naturale. Non siamo mai stati coinvolti»
Dopo il ricorso al Tar l’avvocato del gruppo immobiliare Zamparini spiega che “un parternariato pubblico privato potrebbe consentire autentici benefici per la collettività”
«Il gruppo Zamparini non è mai stato coinvolto nell’iter procedurale che ha portato alla creazione del monumento naturale. Lo abbiamo appreso a fatti avvenuti, dalla pubblicazione del bollettino regionale. Per questo non sono state presentate prima le osservazioni». L’avvocato e professore di diritto amministrativo dell’università dell’Insubria, Emanuele Boscolo, è il legale che ha steso il ricorso contro la costituzione del monumento naturale della Forre dell’Olona. Il ricorso alla Regione Lombardia è stato avanzato per con conto della società immobiliare Contessa Duchessa che fa capo al gruppo Zamparini e che possiede diverse migliaia di metri quadri di terreno a Caronno Corbellaro, all’interno dei confini del monumento naturale.
«Si chiede l’annullamento del procedimento perché non c’è stato alcun coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale nonostante precedenti contatti in vista di forme di valorizzazione della proprietà – prosegue Boscolo -. Non si contesta la rilevanza degli affioramenti di gonfolite, ma i confini esagerati che delimitano l’area, limitando fortemente le facoltà del privato. Un vincolo su quell’area era già presente con la costituzione del parco sovracomunale Rto, ma le restrizioni del monumento impediscono di fatto qualsiasi utilizzo, anche di carattere agricolo».
«Si chiede l’annullamento del procedimento perché non c’è stato alcun coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale nonostante precedenti contatti in vista di forme di valorizzazione della proprietà – prosegue Boscolo -. Non si contesta la rilevanza degli affioramenti di gonfolite, ma i confini esagerati che delimitano l’area, limitando fortemente le facoltà del privato. Un vincolo su quell’area era già presente con la costituzione del parco sovracomunale Rto, ma le restrizioni del monumento impediscono di fatto qualsiasi utilizzo, anche di carattere agricolo».
L’avvocato sottolinea che in passato è stato richiesto all’amministrazione comunale di «valutare un riutilizzo del villaggio di Caronno Corbellaro entro la cornice di un partenariato pubblico privato che consentisse di passare dal piano delle azioni meramente vincolistiche a politiche di valorizzazione dell’itero areale. Ma il Comune è sempre stato indisponibile a trattare. Abbiamo presentato il ricorso senza chiedere risarcimenti o misure cautelari proprio per dimostrare la buona fede della nostra operazione. Avremmo potuto stendere ben altre richieste. Attendiamo quindi che si riattivi un dialogo incomprensibilmente interrotto».
«In fondo – aggiunge Boscolo – l’apposizione di questo vincolo non garantisce affatto l’assunzione culturale della rarità geologica. Per contro un parternariato potrebbe consentire autentici benefici per la collettività. Ciò naturalmente con il coinvolgimento di tutti gli enti competenti, in vista della stesura del Piano di governo del territorio. Il tutto senza alcun intento speculativo».
«In fondo – aggiunge Boscolo – l’apposizione di questo vincolo non garantisce affatto l’assunzione culturale della rarità geologica. Per contro un parternariato potrebbe consentire autentici benefici per la collettività. Ciò naturalmente con il coinvolgimento di tutti gli enti competenti, in vista della stesura del Piano di governo del territorio. Il tutto senza alcun intento speculativo».
La paura degli ambientalisti e dell’amministrazione comunale uscente (a giugno si terranno anche le elezioni) è che con questa operazione, una vota rivisti i confini del monumento naturale, si voglia edificare portando anche un’intensa attività residenziale nella zona. «Allo stato attuale si tratta di un discorso privo di fondamento – risponde Boscolo -. In ogni caso qualunque forma di utilizzo dell’area dovrebbe essere identificata nell’ambito di procedimenti aperti alla partecipazione di tutti i soggetti interessati. Comunque sottolineo che stiamo parlando di qualcosa che non esiste, non vi è alcun progetto su quel terreno. Trovo comunque abnorme il percorso istitutivo del monumento naturale si sia esteso per cinque anni senza alcun coinvolgimento della parte più direttamente coinvolta. Personalmente ritengo che l’ambiente si salvaguardi innanzitutto attraverso procedimenti legittimi e autenticamente partecipativi».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.