Commercio elettronico: in Italia crescono gli utenti

Netcomm ha presentato la sua ricerca sul commercio on-line, in occasione del forum milanese dedicato al tema. Nel B2C il nostro paese avrà tassi di crescita superiori agli Stati Uniti

Come sta il commercio elettronico in Italia? Per la prima volta Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico ha realizzato un’analisi completa del commercio elettronico italiano, confrontandolo con quello dei principali paesi europei. I risultati sono stati presentati dal presidente Roberto Liscia, in apertura del forum milanese dedicato a questo tema.

Ne emerge un quadro generale positivo, nonostante alcune criticità imputabili alla crisi finanziaria e al forte squilibrio storico del settore, che da anni vede prevalere il peso del Turismo sugli altri comparti. È naturale dunque che in un momento di difficoltà, le prime spese ad essere tagliate siano quelle superflue come appunto le vacanze. Il dato estremamente positivo è la forte crescita della vendita di prodotti, segno che le ultime resistenze verso il canale sono decisamente diminuite.

Lo dimostra anche l’aumento del numero dei compratori che nel 2008 sono diventati oltre 5.300.000, crescendo di poco più di 100.000 unità rispetto allo scorso anno. Secondo i dati elaborati da Netcomm, il valore dell’e-commerce B2C italiano rispetto al resto dell’Europa occidentale rappresenta oggi il 3% (5,914 miliardi di euro su un totale di 130 miliardi di euro). Ma il trend iniziato nel 2007 e proiettato al 2011 con stime fino a 260 miliardi di euro prevede tassi di crescita per l’Italia superiori a tutti gli altri paesi europei e a quello degli Stati Uniti.

Passando al B2C, oggi in Italia gli e-buyer sono circa l’11% dei fruitori di Internet, molto al di sotto della media europea (dal 22% al 34%). Nel 2008 l’e-commerce B2C è cresciuto in Italia complessivamente del 18%, con un +50% per l’abbigliamento, +27 per editoria, musica e audiovisivi, +21% per il turismo, +16% per le assicurazioni e +14% per l’informatica e l’elettronica. In termini percentuali è sempre il turismo ad avere la quota maggiore toccando, da solo, il 55% delle vendite (3.227 milioni di euro) e dove solo la categoria “altro” (ticketing, ricariche, c2c, collezionabili, etc.) sfonda le due cifre con un 21% sul totale e con crescita rispetto al 2007 del 6.

La novità principale per una previsione a fine 2009 non è data né da un fatturato dell’e-commerce che dovrebbe restare stabile (5.938 milioni di euro, +0,4%), né dal valore dei servizi e del turismo (stabili rispettivamente al 68% e a oltre il 50%), quanto dalla crescita (10%) degli ordini in tutti i settori e dalla diminuzione del valore medio dello scontrino – dovuta soprattutto al calo del settore turistico – da 248 a 224 euro. Mentre nei soli comparti dei prodotti la crescita degli ordini sale dell’11% per un valore di 8,5 milioni di euro nel primo trimestre 2009 e il valore dello scontrino resta invariato (da 129 a 132 euro, +1%), anche nel turismo si registra un aumento dei volumi (11,6 milioni di euro, +7%) ma una netta diminuzione dello scontrino medio (-10%, da 299 a 272 euro).

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Pubblicato il 14 Maggio 2009
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