La protesta: “Questura e Polstrada non possono attendere oltre”

Doppio presidio prima a Busto Arsizio e poi a Varese di Silp Cgil e Siap Uil. La ragione della protesta riguarda gli spazi a disposizione della polizia ormai non più adeguati. La situazione nel capoluogo è spiegata dai due segretari, Giorgio Saporiti e Francesco Cianci.

Una manovra di accerchiamento, come è nella migliore tradizione della polizia. Un doppio presidio messo in atto dai sindacati, Silp Cgil e Siap Uil, prima a Busto Arsizio e poi a Varese (nella foto). La ragione della protesta riguarda gli spazi a disposizione della polizia ormai non più adeguati. La situazione nel capoluogo è spiegata dai due segretari, Giorgio Saporiti e Francesco Cianci.
«Dopo aver raggiunto un risultato storico e di eccellenza per questa provincia – spiegano i due sindacalisti – ottenendo l’assegnazione al ministero dell’Interno degli stabili di via Giambellino, confiscati alla criminalità mafiosa, per le esigenze sia della Polizia Stradale che della Questura di Varese, chiediamo che i tempi della realizzazione delle opere di adeguamento siano rapidi».
L’obiettivo è dunque di velocizzare l’iter per l’inizio dei lavori perché le esigenze sono urgenti, non  solo per la stradale, ma anche per la questura «che da tempo ha ormai anch’essa raggiunto un preoccupante livello di saturazione logistica».
«Urgenza è la parola chiave – continuano i due  segretari – non solo per la sezione di polizia stradale che, a causa delle insufficienze strutturali, segna negativamente da anni il lavoro quotidiano degli operatori ed il respiro dell’azione sviluppata sul territorio, ma anche per la Questura in cui è cessata da tempo ogni disponibilità di quegli spazi che sono indispensabili a sostenere la delicata e centrale funzione che viene esercitata sull’intero territorio provinciale».
Le situazioni limite della Questura riguardano: l’ufficio immigrazione dove non c’è più spazio per ospitare nuove postazioni di lavoro e per depositare il materiale documentale e d’archivio, l’ufficio automezzi e dell’ufficio tecnico logistico.
«Questi uffici se già da tempo erano totalmente inadeguati – concludono Saporiti e Cianci –  a distanza di anni e con una sfera d’azione enormemente aumentata, non sono più in grado di far fronte alla propria funzione. Si tratta, insomma, di acquisire con urgenza quegli spazi che sono vitali alle esigenze sia della polStrada che della questura. Non si può attendere per anni, neppure per mesi. Ecco la ragione del nostro allarme e dell’urgenza di vedere compiere rapidamente quei passi necessari ad assicurare al più presto il reale utilizzo di quegli stabili, che sono già nelle disponibilità del ministero dell’Interno. Questa urgenza non consente di rispettare l’originaria ripartizione dei tempi di intervento, ma richiede invece che al più presto vengano completate entrambe le strutture di via Giambellino. Ad oggi non è ancora dato sapere quali settori la Questura intenderà distaccare nello stabile ad essa assegnato; in ogni caso ciò permetterà di rendere disponibile in Palazzo Italia quegli spazi che consentiranno di risolvere almeno le situazioni più gravi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Maggio 2009
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