Nadia Rosa: “Siamo la Lonate del cambiamento”

La candidata della lista Democratici Uniti (centrosinistra) si presenta. "Servono cultura, aggregazione giovanile, e meno cemento. Terza pista a Malpensa? No grazie"

Varesenews intervista Nadia Rosa, candidata a sindaco di Lonate Pozzolo per la lista Democratici Uniti.

Chi è Nadia Rosa?
«Nadia Rosa, 39 anni, sono sposata, senza figli. Mi sono laureata in matematica alla Statale di Milano, di professione sono consulente del lavoro. Non ho mai abbastanza tempo per dedicarmi, ma quando posso mi dedico alla lettura. Mi piace ascoltare musica, e, potendo, andare a teatro».

Le sue esperienze in politica e nell’amministrazione?
«È la prima volta che mi candido in politica. Mio nonno però fu sindaco a cavallo della guerra, e mio padre assessore provinciale per il Psdi, quindi è un po’ una cosa di famiglia, anche se davvero io alle spalle non avevo esperienze in campo politico. Ho iniziato a lavorare con le forze del centrosinistra lonatese subito dopo la sconfitta elettorale di cinque anni fa, ho colto che quello era il momento di darsi da fare per ricostruire. Due anni fa sono stata scelta come segretario locale dei DS, poi confermata come portavoce cittadina del PD. Se la nostra lista non appare una riedizione dell’Unione? Be’, c’è un accordo pieno fra tutte le forze che ne fanno parte, non c’è stato alcun problema nè per la mia candidatura nè per per quelle degli aspiranti consiglieri comunali. Ci siamo organizzati anche sul web, con un sito e un gruppo su Facebook».

Di cosa ha bisogno Lonate Pozzolo?
«Di più cultura, perchè al riguardo si fa poco o nulla. E quando dico cultura includo anche la vita sociale in generale, servono opportunità di aggregazione per i giovani, qui in città non c’è nulla per loro. Ancora, Lonate ha bisogno di meno cemento, l’amministrazione Gelosa ha dato il via a troppi piani integrati d’intervento, che poi spesso non si sono ancora tradotti in realtà, complice la crisi».

Quali sono i punti salienti del vostro programma?
«Sul piano della cultura, vogliamo tutelare e valorizzare il monastero di San Michele, fin qui non ha avuto l’attenzione che merita. Sul piano del sociale è importante garantire l’assistenza a chi ha bisogno, soddisfare le necessità vecchie e nuove. Tra queste citerei anche l’edilizia convenzionata, che negli ultimi cinque anni è rimasta al palo e va rilanciata. Restando in tema di urbanistica e dintorni, vogliamo impostare la nostra politica sulla qualità della vita, vogliamo una Lonate vivibile, non palazzoni assurdi. Intendiamoci: non chiudiamo la porta alla crescita della città, ma prima di tutto vorremmo che fosse apprezzata come luogo in cui vivere. Anche per questo su Malpensa diciamo no ad ulteriori espansioni oltre il sedime attualmente occupato dall’aeroporto, e quindi no alla terza pista, non serve. Londra Heathrow di piste ne ha solo due, e funziona benissimo. Quanto all’ambiente, è nostra intenzione potenziare la rete dei percorsi ciclabili, ma anche incentivare l’impiego di pannelli solari e fonti energetiche rinnovabili. Come trovare i soldi per attuare i programmi? Il momento è difficile per tutti i Comuni, certo, anche a causa del "taglio" dell’Ici. Le risorse comunque si possono e si devono cercare e trovare, intanto bisognerà cominciare a recuperare l’evasione dei tributi».

In cosa crede?
«Domanda cui è difficilissimo rispondere in poche parole. Credo… nelle persone, anche se qualche volta si resta delusi. Sì, credo nella potenzialità delle persone, in ciò che ognuno di noi è capace di fare».

Perchè votare Nadia Rosa?
«Perchè siamo il cambiamento. Perchè possiamo fare bene qui a Lonate».

Riesce a dirmi qualcosa di buono di uno dei suoi avversari?
«Personalmente li conosco troppo poco per sbilanciarmi…»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2009
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