“O le banche collaborano o noi chiudiamo tutti”

Alberto Vanzini, titolare della F.lli Vanzini Meccaniche, chiede l'aiuto di istituzioni e associazioni di categoria: "Siamo in ginocchio, gli ordini non ci sono e i fatturati crollano"

«La situazione è peggiore di quello che si racconta, c’è un vero e proprio rischio sociale se non si fa qualcosa». Quello di Alberto Vanzini, titolare della F.lli Vanzini Meccaniche di Jerago con Orago, è un vero e proprio grido d’allarme. A dispetto delle aperture ottimistiche, delle tragiche distrazioni dovute al sisma abruzzese e a un clima che tende a far passare in secondo piano la crisi economica, secondo Vanzini la situazione è molto più che critica.
L’azienda di famiglia, specializzata in meccanica di precisione, nata per iniziativa di suo padre e di suo zio nel lontano 1947 e passata a lui ed al cugino Mauro 35 anni fa, soffre come tante altre piccole e medie imprese del nostro territorio. «Quando abbiamo rilevato l’impresa dai nostri genitori ci siamo sobbarcati importanti rinnovamenti di macchinari e attrezzatura, indebitandoci fino al collo ma riuscendo a mantenere gli stessi clienti dei nostri genitori, alcuni leader mondiali nei rispettivi settori, rispettando sempre le scadenze con lo Stato e con i nostri dipendenti – spiega Vanzini -. Abbiamo attraversato parecchi momenti difficili, ma ce l’abbiamo sempre fatta».
Oggi la situazione è però molto più complicata. La Vanzini lavora come terzista per grosse aziende di ogni parte del mondo, ma gli ordini latitano. «Fino a settembre 2008 alcuni impianti lavoravano 24 ore su 24, oggi sono fermi o quasi. Rispetto al primo quadrimestre del 2008, il fatturato è crollato del 67 per cento. I miei dipendenti, undici, prendono lo stipendio, ma abbiamo dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali dallo scorso dicembre: per sei mesi i lavoratori hanno usufruito del contratto di solidarietà (una media di 300 euro al mese) erogato grazie alla convenzione con l’Ente Lombardo Bilaterale dell’Artigianato (Elba), adesso abbiamo chiesto la cassa integrazione straordinaria in deroga a partire da giugno – spiega ancora Alberto Vanzini -. Io e mio cugino spesso non abbiamo preso lo stipendio per poter pagare i nostri dipendenti. Siamo in ginocchio, gli ordini non arrivano e come noi ci sono tante piccole e medie imprese in serissima difficoltà, dalle stamperie alla plastica alla meccanica fino all’edilizia. Sopravviviamo indebitandoci con le banche, quando ci concedono fidi e prestiti, cosa sempre più difficile e rara». Vanzini non ha intenzione di chiudere, almeno fin che ce la fa con le risorse che ha e che gli garantiscono gli istituti di credito, anche grazie all’intervento delle associazioni di categoria. «La nostra azienda è registrata con la tessera numero 84 dell’Associazione Artigiani. Anche Cna e Api si sono mosse per cercare di intercedere con le banche per favorire la concessione di prestiti e fidi, ma servirebbe più coordinamento – prosegue Vanzini -. Tanti miei colleghi sono rassegnati o arrabbiati, i parcheggi vuoti nelle zone industriali si moltiplicano a vista d’occhio. Ci sentiamo soli, o cambia qualcosa o tanti chiuderanno nel giro di pochi mesi. Io ho scritto alle istituzioni, alle associazioni di categoria, a tutti. Vorremmo avere più ascolto, la situazione è veramente critica. Vorremmo che si instaurasse un rapporto diverso con le banche, improntato sulla collaborazione, in modo che i vari istituti di credito comprendano il momento di crisi e ci vengano incontro. La situazione è preoccupante e può esplodere da un momento all’altro: per quanto può andare avanti una persona con 300 euro al mese?».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 11 Maggio 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.