Operai Ahlstrom per le vie del centro
Sono 59 i dipendenti dello stabilimento della multinazionale finlandese verso i quali è stata aperta la procedura di mobilità. "Tra di noi persone con famiglia e figli, come vivremo senza stipendio?"
I lavoratori dello stabilimento di Gallarate della multinazionale finlandese Ahlstrom hanno manifestato questa mattina insieme ai Cobas e i sindacati di base per dare voce e visibilità alla condizione che stanno attraversando.
Nei confronti di 59 operai dell’azienda è stata infatti aperta la procedura di mobilità che scadrà il 22 giugno. Gli operai si sono riuniti presso la sede dell’azienda e hanno raggiunto il centro di Gallarate, fermandosi alla sede dell’Agenzia delle Entrate e bloccando il traffico nei pressi della nuova rotonda di piazza Risorgimento.
Una crisi quindi che si sposta dalle pagine dei giornali, dove sembrerebbe addirittura finita, alle strade. «Tra di noi ci sono lavoratori con famiglie e figli – ha detto uno degli operai che hanno preso parte alla manifestazione – se ci lasceranno a casa dove andiamo a prendere da mangiare?».
Molto più duri i commenti del leader sindacale Antonio Ferrari della segreteria di AlCobas della provincia di Varese, «le Pmi hanno avuto i loro soldi, così le banche e gli industriali, ma ai lavoratori quando ci pensano? I politici della Provincia di Varese sanno parlare solo di sicurezza, ronde e violenza, ma sono loro i primi a afare violenza, nei confronti dei lavoratori. Noi chiediamo solo un posto di lavoro sicuro per dare da mangiare ai nostri figli. Presto saremo noi operai a fare le ronde, per controllare tutti gli imprenditori che eva
dono il fisco, che non rispettano le norme di sicurezza, che speculano sulla pelle dei loro lavoratori».
I lavoratori della Ahlstrom sono fermi davanti alla fabbrica da mesi, non c’è lavoro e non riescono a trovare un accordo con le istituzione per risolvere la difficile situazione: «abbiamo avanzato diverse proposte duranti gli incontri che abbiamo fatto con l istituzioni e l’azienda – ha detto uno degli operai – ma non ci è stata prospettata nessuna soluzione, noi siamo disposti a diminuire l’orario, a rinunciare ad alcune retribuzioni».
Alla conclusione della manifestazione una delegazione di lavoratori si è poi recata a palazzo Borghi per discutere con il sindaco Mucci la situazione.
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