“Sul Lago di Varese non hanno coinvolto le associazioni ambientaliste”

Pubblichiamo la posizione di Lipu, Legambiente, Amici per la terra, Verdi ambiente Società sull'iniziativa “Gocce di lago, passato, presente e futuro”

Riceviamo e pubblichiamo

Giovedì 28 maggio si conclude il ciclo di incontri promosso dalla provincia di Varese intitolato “Gocce di lago, passato, presente e futuro” dedicato al lago di Varese con l’ultimo incontro che ha per tema la sperimentazione avviata per il contenimento dei processi di eutrofizzazione del lago, in particolare della presenza di fosforo, attraverso l’uso della sostanza denominata phoslock.
Prendiamo atto che il Comune di Biandronno e che la Provincia, a meno di un anno dall’adesione al “patto per il lago” documento promosso dalle medesime, per questa iniziativa hanno ritenuto di non dover coinvolgere in alcun modo le associazioni ambientaliste
Se fossimo stati contattati a tempo avremmo richiesto venisse posta l’attenzione su priorità specifiche che sono state da noi già evidenziate e e sulle quali sarebbe stato innovativo improntare un dibattito.
In questo contesto, troviamo perlomeno esagerato che il phoslock abbia avuto l’enfasi e lo spazio che gli è stato riservato. È, infatti, una  sperimentazione che pur ritenuta da noi significativa non è risolutiva della questione inquinamento: non affronta, anzi,  il problema centrale del Lago, il suo essere pesantemente inquinato soprattutto nel fondale e, soprattutto,  il suo ricevere tuttora, costantemente, un intollerabile carico di liquami da una inadeguata rete fognaria in tutto il bacino.
Presentare in questo modo una sperimentazione, la cui durata è stimata almeno in un anno, proprio nell’incontro che dopo aver parlato di passato e presente parla del futuro, fa sorgere il legittimo il dubbio che le conclusioni siano già scritte e l’intervento già deciso.
Ribadiamo in questa sede tutte le nostre preoccupazioni per questo tipo di intervento, sintetizzabili nel rilevare che il lago di Varese, con tutta la ricchezza naturale, complessità ecosistemica e biodiversità presente in vegetazione e fauna, sarebbe a livello mondiale il primo ambiente nel quale verrebbe applicato su scala massiccia questo elemento, pensato principalmente per la pulizia delle piscine.
Preoccuparsi delle conseguenze ci pare il minimo e pretendere che si assuma una decisione solo dopo l’acquisizione dei risultati della sperimentazione in corso ci pare semplicemente corretto. I Comuni del Lago devono prendersi le proprie responsabilità riguardo la valorizzazione di un bene (il lago) di infinite potenzialità che non devono venir disperse  come avviene ora intollerabilmente. Chiediamo progetti condivisi che possano partire dal documento da noi redatto sulla ricchezza della biodiversità lacustre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Maggio 2009
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