Due maestre e una stanzetta: si fa scuola anche al Del Ponte

Donata alla scuola della pediatria varesina un computer touch screen, acquistato dal Rotary Club Varese Ceresio




Carla e Loredana sono due maestre di una scuola un po’ speciale. In una piccola stanza al quarto piano dell’ospedale Del Ponte di Varese gestiscono la scuola per i piccoli ricoverati del reparto diretto dal professor Luigi Nespoli.
Per ventiquattr’ore alla settimana si alternano nel seguire bambini e ragazzi aiutandoli a stare “al passo” dei compagni nei giorni di malattia. Dai 5 fino ai 18 anni, Carla e Loredana danno un aiuto, un insegnamento, un suggerimento a tutti: «Gestiamo questa sezione pluriclasse grazie a libri e programmi didattici che abbiamo – spiegano le maestre – inoltre ci sono volontarie che hanno competenze specifiche in materie come matematica, o lingue o latino. Loroe ci aiutano a seguire gli studenti più grandi. Noi teniamo aperta questa classe a tutti i bambini che vogliono e possono venire, spiegando che l’esperienza che si vive non è quella della classe con i libri e le interrogazioni, ma sono momenti di esercizio e potenziamento. Alla fine stiliamo un rapporto che diamo al preside della scuola Parini che lo inoltrerà alla scuola di riferimento».

Chiaramente, i tempi dell’apprendimento sono dettati dal reparto, dai medici e dagli esami: «Se un bimbo non può muoversi dalla classe, siamo noi ad andare nella sua stanza per permettergli di fare un po’ di esercizio. La presenza, comunque, è sempre su base volontaria».

La scuoletta del Del Ponte, che ha avuto una media di sei scolari al giorno, non è certamente una rarità per i reparti di pediatria, ma l’attenzione e il sostegno da parte del territorio non è certamente comune. Questo pomeriggio, il presidente del Rotary Club Varese Ceresio Eugenio Piccolo ha portato in dono un computer touch screen e alcuni CD didattici acquistati con i proventi di una raccolta tra i soci: «Abbiamo organizzato il primo trofeo di golf del Rotary Ceresio – spiega il presidente Piccolo – l’intento preciso era quello di sostenere questa scuola dell’ospedale ».

Nel corso dell’attività, le maestre si sono rese conto che oltre ai quattro computer a disposizione, occorreva uno strumento in grado di essere utilizzato in caso particolari: anche i bimbi allettati con gli arti immobilizzati avevano bisogno di seguire le lezioni e rispondere alle domande delle insegnanti. Così, quando i rotariani hanno offerto loro un supporto per la loro attività, non hanno avuto esitazione nell’indicare un computer touch screen, giunto questo pomeriggio e accolto dalle mani dei rotariani dal direttore Walter Bergamaschi e dal primario Luigi Nespoli.




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Pubblicato il 10 Giugno 2009
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