I magistrati: “Legge sulle intercettazioni, un oggettivo favore ai peggiori delinquenti “”

Dopo il sì della Camera alla fiducia al ddl del minsitro Alfano in tema di intercettazioni, l’Associazione nazionale magistrati e l’Associazione cronisti italiani hanno lanciato l’allarme. I giudici parlano di «Morte della giustizia penale in Italia»; i cronisti di un provvedimento che se approvato «allontanerebbe ancora di più l’Italia dall’Europa della libertà di stampa».
«L’Anm – scrivono i magistrati – ritiene doveroso denunciare la gravità delle conseguenze che deriveranno dalle novità legislative in materia di processo penale e intercettazioni. In un momento in cui la sicurezza dei cittadini è sovente evocata come priorità del paese, lascia sgomenti il fatto che il Parlamento stia per effettuare scelte che rappresentano un oggettivo favore ai peggiori delinquenti (leggi tutto il documento)».
L’associazione cronisti italiani, dopo la protesta in piazza, ha convocato una conferenza stampa presso l’associazione stampa estera: «Vogliamo far sapere ai cittadini – scrive il segretario della Fnsi,  Siddi – che questo ddl non è a tutela della loro privacy ma impedisce loro la conoscenza e la libertà di giudizio essenziali per la democrazia e la legalità». (foto: il ministro Angelino Alfano durante la visita al Tribunale di Busto Arsizio)
Il voto finale sul ddl Alfano è previsto per oggi, giovedì 11 giugno,  dopo le 15. La presidenza della Camera sarebbe orientata a concedere il voto segreto, nel caso che l’opposizione glielo chieda.