“Adesso basta”: l’ex sindaco querela il primo cittadino in carica
Giovanni Iannizzi ha querelato Liliana Cipriani perchè "offeso da alcune dichiarazioni contenute nel giornale comunale". In consiglio giovedì 2 luglio la risposta del sindaco
A Casale Litta l’aria che si respira non è delle più tranquille, anzi. A dispetto delle rassicurazioni del primo cittadino Liliana Cipriani. Ci sono in ballo querele in tribunale e querelle in consiglio comunale. Il sindaco per rispondere a due articoli di VareseNews dello scorso marzo, sull’addio alla maggioranza di Stefania Costantini e dell’ex vicesindaco destituito Luigi Macchi, ha usato il giornale comunale “In…Comune”, ma negli scritti datati aprile 2009 qualcuno, in particolare l’ex sindaco Giovanni Iannizzi (ma non solo lui), ha trovato alcuni passaggi che non gli sono piaciuti al punto da sporgere querela/denuncia, depositata dall’avvocato Bruna Tatiana Ruperto al Tribunale di Busto Arsizio lo scorso 5 giugno. L’articolo in questione è intitolato “Adesso Basta”. La Cipriani, direttore responsabile del giornale comunale, scrive come risposta ai due pezzi sopracitati rassicurando i cittadini “da falsi allarmismi, creati ad arte”, criticando l’operato dei sistemi adottati in passato affermando “che è possibile amministrare un piccolo comune con criteri nuovi, diversi dal passato, dimostrare che è possibile espletare la politica del fare senza ricorrere a pratiche clientelari, senza ricercare il consenso a tutti i costi, promettendo ai cittadini ad esempio progetti non realizzabili al solo fine di creare false aspettative”. Inoltre la Cipriani ha attaccato i due consiglieri Costantini e Macchi, definendoli “i due poveri consiglieri che si continuano ad auto-flagellare” aggiungendo che “purtroppo alle loro spalle hanno due ex sindaci che vivono la politica in maniera subdola e assolutamente clientelare”.
Proprio questi “subdolo e clientelare” sono i termini che hanno offeso Iannizzi, sindaco di Casale Litta, paese di circa 2400 abitanti, dal 1982 al 1987, da sempre impegnato nella vita sociale e politica casalese, da sempre iscritto alla Cna, già membro della Fcgi e poi del Pci, attualmente iscritto a Sinistra e Libertà” e fondatore e presidente dell’associazione culturale ArciCalabria di Varese. Ha deciso di querelare il sindaco in carica e tutto il gruppo di maggioranza composto da Matteo Tamborini, Marco Fendoni, Alessandro Pol, Giuseppe Piccolo, Adriano Montagnoli e Silverio Marcon perché «colpito da accuse che non mi appartengono – spiega -. In tanti anni di politica non ho mai fatto favori a questo o quello. Devo difendere la mia immagine. In paese c’è un detto: “Giuan l’è un brav fieu, ma l’è un po’ ciula…l’ha mai rubà”», recita Iannizzi in un misto lombardo calabrese che farebbe rabbrividire i leghisti duri e puri, ma che rende bene l’idea. Vedremo se il giudice procederà e a chi darà ragione. Intanto i consiglieri comunali aspettano risposte dal sindaco Cipriani il prossimo giovedì 2 luglio. Stefania Costantini ha infatti chiesto al primo cittadino di dare una risposta (scritta) in merito al contenuto dell’articolo sopra citato, spiegando tra le altre cose chi sono i due supposti sindaci plagia tori: «Una volta date le risposte si potrà accorgere che “i due poverini” non siamo noi del gruppo “L’Alleanza” – scrive nella richiesta di risposta urgente e scritta la Costantini -, ma piuttosto voi della maggioranza. È in queste cose che si palesa la Vostra incapacità di governare ed esprimere la democrazia in Comune». Stessa richiesta di chiarimenti sarebbe stata avanzata anche dall’ex sindaco ed ex senatore dell’Udc Graziano Maffioli ed anche l’altro ex primo cittadino Fulvio Miscione attende un chiarimento. La palla passa a Liliana Cipriani, alla quale questa volta non basterà “rifugiarsi” tra le pagine del giornale comunale.
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