Basso, nel nome del mito

La presentazione della Tre Valli ha visto anche la consegna del Premio Alfredo Binda al campione di Cassano. "Un onore riceverlo, ora voglio onorare la Tre Valli". E sul Tour dice: "Bravo Nocentini, io studio i miei avversari"

"Alfredo Binda è un mito, basta sentirlo nominare e si capiscono tante cose. Essere premiato nel suo nome non può essere che un grande piacere". Ivan Basso, maglietta rosa a esorcizzare il quinto posto all’ultimo Giro d’Italia, è stato grande protagonista nella serata di presentazione della Tre Valli Varesine almeno fino a quando il vento ha ribaltato un traliccio sul pubblico sfiorando la tragedia.

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Poco prima Ivan aveva ricevuto dalle mani degli assessori provinciali De Bernardi Martignoni e Specchiarelli il "Premio Alfredo Binda", un riconoscimento giunto alla sesta edizione dedicato al più grande campione nostrano della storia. A Binda come noto è dedicata anche la società che organizza la Tre Valli, corsa che Basso questa volta mette nel proprio mirino. "Prima di correre a Varese sarò al Giro di Polonia dal 2 agosto, corsa con cui riprenderò a gareggiare dopo questo periodo di allenamento. Poi appunto prenderò parte ad almeno due prove del Trittico Lombardo, la Tre Valli di certo, che mi servono come avvicinamento alla Vuelta".

Lei ha corso alcune Tre Valli nei primi anni Duemila, sempre all’attacco. Anche questa volta promette battaglia?

"Quando si corre in casa è sempre un appuntamento particolare. La Tre Valli per uno che abita qui ha un significato speciale, inoltre resta una delle maggiori classiche del panorama. Ci tengo anche perché da diversi anni non la disputo: quando si fa Giro e Tour è difficile correrla, quest’anno invece ci sarò".

Conosce l’arrivo di Campione d’Italia?
"Andrò sicuramente in ricognizione, perché non lo ricordo bene. So che ha vinto due volte Garzelli, quindi immagino che tipo di arrivo possa essere. Certo, il resto del percorso non mi favorisce: troppo poco duro. Ma sarò al via con molti compagni che faranno con me la Vuelta e quindi imposteremo una corsa impegnativa".

Intanto c’è il Tour, con un italiano in maglia gialla: che ne dice?
"Sono molto molto contento. Io e Rinaldo Nocentini siamo amici da tanti anni, lui è un corridore di talento e si merita questa grande soddisfazione".

Con che spirito sta guardando la Grand Boucle?
"Lo seguo cercando di capire come corrono i miei avversari: anche questo fa parte del mio lavoro. E non ho rimpianti o ripensamenti: ho impostato il mio 2009 su Giro e Vuelta e mi va bene così".

Giro, Vuelta e Mondiale di Mendrisio. Ha visionato il percorso con un gruppo di italiani chiamati da Ballerini. Un giudizio sul percorso e uno sulla Nazionale.
"Il percorso è disegnato su un circuito breve: saranno parecchi giri e la corsa si farà dura. Anche perché c’è una prima parte faticosa e una seconda difficile: roba per campioni veri. L’Italia sicuramente sarà tra le squadre più forti; io voglio esserci ma anche per essere convocati bisognerà guadagnarsi la chiamata".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Luglio 2009
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