Cisl: “Crisi in Lombardia per 4 mila aziende metalmeccaniche”

OLtre 137 mila lavoratori direttamente colpiti dalla crisi. Particolarmente colpiti il Milanse, la Bergamasca e la Brianza

La Fim –Cisl ha presentato oggi, 29 luglio il rapporto semestrale dell’Osservatorio regionale della crisi e occupazione, con rilevazione a fine giugno 2009. Nel documento è stata analizzata la situazione dell’industria metalmeccanica, che continua a registrare situazioni molto preoccupanti di fermo produttivo, di utilizzo diffuso della Cassa Integrazione e di accentuazione del rischio occupazione per migliaia di lavoratori. L’Osservatorio è promosso dalla Fim-Cisl della Lombardia, e rileva sistematicamente la situazione nelle 5.700 aziende industriali della regione, che occupano 550.000 lavoratori. L’ “universo industriale” oggetto di analisi si sta ampliando” (+ 700 unità con un numero di lavoratori sospesi pari a + 4.919 nel semestre) per effetto della nuova normativa sulla Cigs in deroga cui stanno facendo ricorso diverse realtà di piccole dimensioni. Nel periodo 1 gennaio-30 giugno 2009 sono state interessate dalle crisi 4.412 aziende (contro le 971 del 2° semestre 2008), con 174.605 addetti (80.082 precedenti), con un totale di 137.989 lavoratori direttamente colpiti dalla crisi (49.033 i precedenti), quasi 90.000 in più in soli sei mesi, con una ulteriore impennata del 181%. La crisi mostra tutta la sua crudezza, in sei mesi crescono del 354% le aziende in difficoltà (4.412 contro 971), e cresce il numero dei lavoratori coinvolti + 181% (137.989 contro i 49.033 del 2° semestre 2008); continua sempre a coinvolgere tutte le dimensioni di impresa e i diversi settori merceologici, mentre si registra la costante impetuosa crescita delle sospensioni congiunturali (Cassa Integrazione ordinaria, + 338% di aziende e +175% di lavoratori), accompagnata però dall’allarmante incremento della Cassa integrazione straordinaria (in sei mesi +967% di aziende e + 344% di lavoratori sospesi). "L’impegno della Fim e della Cisl, insieme al sindacalismo confederale – si legeg nella nota diramata – , hanno portato nei primi mesi dell’anno ad una serie di provvedimenti legislativi e di accordi con le istituzioni (ultimo in ordine di tempo quello con la Regione del 4 maggio scorso) per l’utilizzo della Cassa Integrazione in deroga e per l’estensione di tale protezione a migliaia di lavoratori delle piccole imprese e ai lavoratori con contratti atipici. Oggi possiamo contare sull’ulteriore copertura offerta dai contratti di solidarietà, che vengono integrati all’80%, e che nel fronteggiare la crisi possono e debbono costituire un reale ed efficace strumento alternativo ai licenziamenti".
I territori maggiormente coinvolti sono quelli di Bergamo (21% degli interventi), Milano (17%), Brianza (11%), Brescia (11% degli interventi), seguiti da Varese (9%) e Lecco (7%). Queste aree vedono la presenza di insediamenti industriali importanti, sia nei comparti tradizionali che in quelli innovativi del settore metalmeccanico, con una presenza cospicua sia di grandi imprese di livello nazionale e internazionale. La realtà delle imprese di medie-piccole dimensioni, storicamente radicate sul territorio, vede un coinvolgimento significativo nei territori di Milano, Varese e Lecco, che mostrano le difficoltà di un elevato numero di tali realtà.

 

La crisi nei territori della Lombardia
Dati 1° semestre 2009
Territorio
Num Aziende
Num Dipendenti
Num Crisi Totale Lavorat
Distr % tra territori
Bergamo
679
34.773
29.014
21,03%
Brescia
585
18.653
15.527
11,25%
Brianza
397
23.213
15.802
11,45%
Como
212
6.858
5.683
4,12%
Cremona
121
4.045
3.575
2,59%
Lecco
327
11.875
9.847
7,14%
Legnano
293
9.149
6.623
4,80%
Lodi
82
2.596
2.105
1,53%
Mantova
96
5.906
4.454
3,23%
Milano
966
30.605
23.686
17,17%
Pavia
223
5.555
5.021
3,64%
Sondrio
17
1.378
1.274
0,92%
Valcamonica
99
4.620
2.764
2,00%
Varese
315
15.379
12.614
9,14%
Totale complessivo
4.412
174.605
137.989
100,00%

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Pubblicato il 29 Luglio 2009
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