La sua casa andrà all’asta per un mancato pagamento. Ma lui non lo sapeva
Con un'interrogazione in consiglio e un esposto penale riparte la battaglia di Gianni Armiraglio in difesa del Plan, che conosce la "prima vittima" dei disagi
Ripartono dalle carte bollate, giudiziarie e amministrative, degli "irriducibili" difensori del Plan, il "quartiere-condominio" di Bregano che da oltre dieci anni vive un travagliato braccio di ferro con l’amministrazione comunale.
Gianni Armiraglio ha annunciato di aver presentato un esposto in Procura per denunciare penalmente diverse azioni poco chiare che, secondo lui, porterebbro la firma degli amministratori succedutisi nel tempo, primo fra tutti il neo sindaco Alessandro Granella. E propio al neo primo cittadino, Armiraglio, nella sua veste di consigliere, chiederà delucidazioni in merito al PGT che sta per essere approvato.
Il nuovo spunto per il rilancio delle "ostilità" è l’atto di pignoramento con susseguente vendita all’asta della casa di uno dei condomini del Plan: « Questo signore è venuto a sapere che sta per perdere la casa all’improvviso – sostiene Armiraglio – La decisione è legata ad un’ingiunzione di pagamento per spese condominiali non corrisposte, notifica che, però, lui non ha mai ricevuto. Non ricevendola non ha potuto fare ricorso e ora si trova nel bel mezzo di un disastro».
All’origine della vicenda denunciata da Armiraglio c’è sempre la questione del riconoscimento giuridico del Plan che, secondo una decina di condomini ( degli ottanta residenti) è un quartiere di Bregano a tutti gli effetti con parti di beni di proprietà comunale, mentre in Comune viene considerato un condominio del tutto privato.
La sbarra, messa a definire la proprietà condominiale del Plan, provoca una serie di disservizi per gli abitanti tra cui, appunto, il mancato recapito della posta e, in particolare, degli atti notori: « I postini non hanno l’assicurazione per portare a domicilio la corrispondenza – ha ricordato l’esponente di Riscopri Bregano – e gli abitanti sono costretti a pagare il servizio extra alle Poste».
Quest’ultimo costo va a sommarsi a una serie di spese che gli abitanti del Plan si trovano a dover pagare: « La divisione in millesimi delle spese condominiali porta a situazioni veramente allucinanti, perchè la proprietà millesimale non corrisponde alla quota di spesa che uno deve accollarsi. Ai condomini, per esempio, vengono attribuite le spese per parti che avrebbe dovuto pagare il Comune e quelle che sono rimaste in campo all’impresa edile. Ma il Comune non ha mai pagato perchè non riconosce che i campi sportivi e la club house siano una proprietà pubblica. I condomini devono sborsare all’anno tra i 2500 e i 3000 euro come spese condominiali, pur abitando in proprietà singole. Il complesso abitativo da solo sostiene spese uguali a un quarto dell’intero bilancio del Comune di Bregano: 250.000 euro di spese del Plan contro il milione di spesa dell’intera comunità breganese. E tutto in campo a ottanta proprietari».
Secondo Armiraglio, i proprietari si sentono vessati e in trappola: « Finchè non sarà definita la questione non è possibile neppure vendere. Il valore commerciale di queste proprietà va decurtato per tutti i problemi che vi insistono. Ci sono questioni aperte come quella della sicurezza: i carabinieri non possono entrare senza un mandato del magistrato. Non esiste un’assicurazione che copra danni a cose o persone all’interno del Plan. Ci sono problemi di natura strutturale del terreno che forse varrebbe la pena verificare. Ci sono cause giudiziarie pendenti».
Tante le questioni sul piatto e che, in dodici anni di battaglie, si sono accumulate. Anche se, a dover di cronaca, bisogna ricordare che tutti gli esposti e le cause civili arrivate a conclusioni non hanno mai dato ragione ai "contestatori" del Plan e che, su ottanta proprietà, solo una decina sta portando avanti a spese proprie la battaglia giudiziaria e amministrativa.
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